Farmaci e dintorni
15 Febbraio 2017L'impiego di canagliflozin, un farmaco per il trattamento del diabete di tipo 2, può aumentare il rischio di amputazioni degli arti inferiori, in particolare delle dita dei piedi, nei pazienti diabetici ad alto rischio di disturbi cardiaci. Il meccanismo all'origine di questo evento indesiderato, classificato come non comune (si verifica tra 1 e 10 pazienti su 1.000), non è ancora chiaro. Il rischio è emerso in due studi clinici ancora in corso (Canvas e Canvas-R) di confronto tra pazienti che assumevano canagliflozin o un placebo, in occasione di una revisione sull'antidiabetico condotta dal Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza (Prac) dell'Ema e avviata su richiesta della Commissione Europea il 15 aprile. Il 7 luglio 2016 le autorità hanno deciso di includere nell'analisi due molecole analoghe a canagliflozin, dapagliflozin ed empagliflozin, inibitori del co-trasporto sodio-glucosio (Sglt2).
Si tratta di una nuova classe terapeutica di farmaci per la cura del diabete di tipo 2 che agiscono bloccando il riassorbimento di glucosio nei tubuli renali inducendo glicosuria, con conseguente calo della glicemia. Negli studi disponibili il rischio aumentato di amputazioni non è stato osservato con dapagliflozin ed empagliflozin ma i riscontri sono limitati e sono attesi nuovi risultati. Una Nota dell'Aifa ora informa in merito alla presa di posizione del Comitato di Valutazione dei Rischi per la (Prac) dell'Ema alla luce dei risultati raccolti. Il Prac raccomanda che debba essere inclusa nelle informazioni del prodotto di questi medicinali antidiabetici un'avvertenza sul rischio di amputazioni degli arti inferiori, sottolineando l'importanza della cura routinaria del piede. In caso compaiano infezioni o ulcere cutanee alle estremità i medici devono considerare l'opportunità di interrompere il trattamento con canagliflozin.
Perché interessa il farmacista: lo screening, la prevenzione e la cura del piede diabetico è un'attività di primaria importanza per il paziente a cui anche il farmacista può contribuire con validi consigli indipendentemente dalla terapia in corso
Marvi Tonus
Farmacista giornalista
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