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feb132012

L'insonnia: classificazione e cure

L'insonnia non è una malattia ma sempre un "sintomo" di un'alterazione patologica del nostro organismo o di difficoltà di adattamento dello stesso. I più sofferenti sono gli anziani che avvertono la necessità di dover dormire più ore, in realtà non conta la durata, che può andare dalle 6 alle 9 ore, ma la qualità del sonno. Il sonno deve essere ristoratore. Una buona qualità del sonno incide su un aumento della performance psicofisica, al contrario problemi d'insonnia cronica possono causare sindromi depressive o addirittura patologie psicosomatiche. 
Insonnie primarie: posso essere legate a un evento causale, lutto, stress, jet leg, lavoro notturno, abuso di sostanze eccitanti. La prognosi in questo caso è quasi sempre benigna e la terapia volta all'eliminazione dell'evento scatenante. Utile l'assunzione di ipnotici per un breve periodo.
Insonnie secondarie: legate a patologie come sindromi psiconevrotiche, depressioni (caratterizzate da un risveglio anticipato di 1-3 ore rispetto al risveglio abituale), disturbi psicotici, tumori cerebrali, morbo di Parkinson e ipertiroidismo. La prognosi in questo caso è legata alla ricerca della patologia che ha innescato l'insonnia. La terapia può prevedere l'assunzione di ipnotici o Bdz ad emivita lunga, ma specialmente nel paziente depresso o psicotico deve essere sempre accompagnata dal farmaco che miri a curare la patologia di origine.

Domande essenziali
Da quanto tempo non dorme? Soffre in questo periodo di ansia e/o depressione? Sta assumendo farmaci? (attenzione all'insonnia rebound nei pazienti che abusano di Bdz).

Caso clinico
La sig.ra M.B. di 47 aa, si rivolge a noi chiedendoci qualcosa che l’aiuti a dormire meglio la notte. Con qualche domanda scopriamo che in realtà ne soffre da due anni, da quando le è morto il marito. Il medico le ha consigliato di assumere il lorazepam mezz’ora prima di coricarsi, ma questo le permette di dormire solo qualche ora. 

Di cosa soffre la signora e quale sarebbe la terapia più corretta? Clicca qui 

a cura di Fabio Simonetto, Farmacista


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