giu42013
La e-cigarette piace a italiani, in Francia vietata in luoghi pubblici
Le sigarette elettroniche piacciono agli italiani, soprattutto a giovani e giovanissimi, perché si pensa facciano meno male e possano essere utili a smettere con quelle tradizionali: almeno due milioni di italiani le hanno provate almeno occasionalmente e 500mila fumatori le hanno adottate come alternativa o in abbinamento al fumo vero e proprio. La fotografia è stata scattata da un’indagine dell'Istituto superiore di sanità insieme alla Doxa, che ha presentato i dati in occasione della Giornata mondiale contro il fumo durante la quale l'Oms ha lanciato un appello per fermare ogni forma di pubblicità, anche quella occulta. Dai primi numeri emerge però che solo il 10% di chi è ha iniziato a usare i dispositivi elettronici ha effettivamente smesso con il tabacco. Sei su 10 tra i consumatori abituali, invece, stanno riducendo il fumo da tabacco mentre circa il 22%, che non ha cambiato le sue abitudini rispetto alle bionde e fuma le une e le altre. L'indagine mostra anche il fascino che le sigarette elettroniche hanno sui ragazzi: nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni, infatti, gli utilizzatori sono il doppio dei fumatori tradizionali (il 23,6% utilizza e-cig, l'11,6% fuma le classiche). E se in Italia il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha ribadito che per pronunciarsi attende il «parere motivato chiesto al Consiglio superiore di sanità», che dovrebbe arrivare a breve, in Francia il ministro aMarisol Touraine ha annunciato di voler ostacolare la diffusione dei dispositivi elettronici e oltre a vientrane la vendita ai minorenni, come l’Italia, porrà fine alla tolleranza che vige in bar, ristornati e uffici: sarà vietata come quella tradizionale