dic62012
La nutrizione nel primo anno di vita
La nutrizione nel primo anno di vita gioca un ruolo cruciale per la salute a lungo termine, anche per porre le basi di un corretto comportamento alimentare e la giusta relazione con il mondo esterno.
«Per un neonato non c’è alimento migliore del latte della sua mamma. Il latte materno, infatti, apporta tutte le sostanze essenziali che gli assicurano un’ottima crescita». Il ministero della Salute esordisce così, dalle pagine web dedicate all’alimentazione della prima infanzia, sostenendo in modo deciso l’allattamento al seno, come prima tappa del percorso nutrizionale del bambino. Esortazione in accordo con le indicazioni del Who, che sottolinea come una nutrizione appropriata, non solo l’allattamento quindi, fin dai primi mesi sia importante per il raggiungimento degli obiettivi di salute fisica e di sviluppo della personalità. Alla base vi è la teoria del “Nutritional programming”, che identifica una finestra sensibile che va dal concepimento fino a tutti i primi due anni di vita del bambino, quando qualsiasi stimolo nutrizionale può avere effetti duraturi sulla struttura e le funzioni dell’organismo.
Allattamento materno e adeguatezza nutrizionale
Who raccomanda l’allattamento esclusivo almeno fino ai 6 mesi compiuti e lo suggerisce fino ai due anni di età, sostenuto dopo i 6 mesi da un programma di svezzamento adeguato, sia in termini di qualità e quantità degli alimenti proposti. In generale, pur considerando le raccomandazioni del Who come l’obiettivo ideale, le diverse società scientifiche internazionali e le raccomandazioni dei singoli stati, danno indicazioni sull’inizio dello svezzamento che permettono, dove necessario, di accorciare i tempi di allattamento esclusivo di qualche settimana.
La situazione italiana
Secondo uno studio pubblicato di recente i pediatri di famiglia in Italia seguono le indicazioni Who, sebbene emerga la necessità di un training continuo in materia di nutrizione nella prima infanzia. Di certo l’applicazione quotidiana di linee guida internazionali richiede adattamenti che tengano anche conto degli stili di vita e delle tradizioni dei singoli paesi e comunità. In generale, l’allattamento al seno, anche esclusivo è consigliato dalla maggior parte dei pediatri mediamente fino a 6 mesi; più del 95% suggerisce l’uso di formule quando l’allattamento al seno si interrompe entro il primo anno e l’85% il successivo utilizzo di latti di crescita. L’introduzione dei primi alimenti solidi viene suggerita dal 70% circa dei pediatri fra il 5° e il 6° mese.
Alcuni consigli pratici
- Allattamento esclusivo al seno raccomandato per i primi sei mesi, salvo diverse necessità e su indicazione del pediatra.
- Latti formulati (o formule speciali): se necessario, sempre sotto consiglio del pediatra.
- Svezzamento: dai 6 mesi (Who, 2003); fra la 17° e 26° settimana (Espghan, 2008) o 4 e 6 mesi compiuti (Efsa, 2009).
- Latte vaccino: non prima dei 12 mesi come bevanda esclusiva, ma piccole quantità sono ammesse dal nono mese (es. per la preparazione della pappa).
- Acqua: oligominerale, anche del rubinetto se di buona qualità quando il clima è caldo e senz’altro dall’inizio dello svezzamento. Con residuo fisso superiore a 500mg/l solo per reintegrare acqua e sali minerali persi se il bambino non sta bene (febbre o diarrea).
- Niente bevande zuccherate o addizionate di anidride carbonica.
Francesca De Vecchi - specialista in scienze dell’alimentazione
Who. Global Strategy for Infant and Young Child Feeding. 2003
Lucas A. Programming by early nutrition: an experimental approach. J Nutr.1998 128(2): 401S-406S
Radaelli G et al. Acta Paediatrica. Attitudes and practices of family paediatricians in Italy regarding infant feeding. 2012 101 (10): 1063-8