feb252020
La scomparsa di Pasquale D'Avella, Pagliacci (Sunifar): "Un uomo schietto e curioso"
«A un anno dalla scomparsa di Osvaldo Moltedo un'altra grave perdita per la categoria. Pasquale D'Avella era una persona schietta e diretta, con una grande passione per la professione e una grande capacità di lavoro». A parlare è la presidente del Sunifar
Silvia Pagliacci, ancora scossa per la repentina scomparsa del suo vicepresidente, deceduto il 22 febbraio per un improvviso malore, a 68 anni di età.
Di origini pugliesi ma da anni trasferitosi nelle Marche, D'Avella era il farmacista storico di Colli del Tronto (Ascoli Piceno), oltre che un titolare impegnato da sempre nelle rappresentanze di categoria: presidente di Federfarma Ascoli e di Federfarma Marche e, dal 2017, componente del Consiglio di presidenza di Federfarma nazionale. Leggendo le testate del Piceno si percepisce come fosse persona molto stimata dalla comunità locale, anche oltre il suo impegno professionale.
Chi lo conosceva non poteva che apprezzarne il tratto umano, la simpatia un po'ironica, ma anche l'estrema discrezione. «Era una persona riservata», conferma Pagliacci, «che non amava mettersi in mostra, ma piena di curiosità e, soprattutto, con idee molto radicate. Non nego che in alcuni occasioni avessimo idee anche molto diverse, ci capitava di litigare, come è normale che sia quando si interpreta il ruolo di rappresentanti di categoria con coscienza. Ma per me è stato molto importante affidarmi alla sua esperienza. E le sue radici così salde nella regione di appartenenza erano per lui un ulteriore elemento di forza».
Un piccolo ricordo personale: l'ultima volta che l'avevo visto, in occasione di Pharmevolution, mi aveva ribadito una volta di più, con il consueto garbo, la necessità, per Federfarma, di profondere il massimo impegno possibile in un periodo cruciale per la categoria. E lui, nel futuro, ci credeva.
Alla moglie Lorella e ai figli Claudia e Giuseppe la vicinanza delle redazioni del gruppo Edra.
Giuseppe Tandoi