set62008
La sigaretta del buon ricordo
Secondo un nuovo studio americano sul tabagismo, non è la nicotina a creare dipendenza, ma il richiamare esperienze piacevoli associate alla sigaretta, aumentandone il piacere. Per questo motivo, secondo gli autori è così difficile smettere. "I fumatori - sostiene Matthew Palmatier, docente di psicologia all'università del Kansas, che ha pubblicato lo studio su Neuropsychopharmacology - sono molto abitudinari quando aspirano una sigaretta: basta pensare a dove o con chi fumano, quasi sempre in posti specifici, nelle stesse situazioni o con le stesse persone. Potrebbe essere questa la ragione per cui le sigarette danno dipendenza. Rendono più soddisfacenti situazioni già piacevoli. Viverle senza qualche boccata, per i fumatori, non sarebbe lo stesso". Lo psicologo fa notare che fumare accendere una sigaretta serve a regolare l'umore. La ricerca, che ha ricevuto un finanziamento dal National Institute on Drug Abuse, non si è concentrata sulla nicotina, ma sugli aspetti psicologici. "Abbiamo utilizzato un approccio diverso - sottolinea - che si è rivelato una delle migliori spiegazioni al perch� la gente fuma e trova difficile smettere, nonostante ormai sia consapevole dei rischi per la salute". Alla base di quest'assunto, destinato a far discutere, ci sono gli esperimenti condotti dallo specialista su topi in laboratorio. Le cavie potevano somministrarsi nicotina spingendo una leva, collegata a un interruttore: ogni volta che spingevano, si spegneva l'unica luce dell'ambiente in cui si trovavano. Dopo un minuto, la luce si riaccendeva segnalando nuova disponibilità di nicotina. E i topolini accorrevano alla leva. Ma, secondo Palmatier, non era la sostanza in sè a interessarli, quanto piuttosto l'associazione con la luce.