mag92012
Latti formulati, il peso aumenta per il biberon
I neonati allattati con il biberon hanno maggiori probabilità di accumulare peso rispetto a quelli allattati al seno. Sono queste le conclusioni di uno studio i cui risultati sono pubblicato sugli Archives of Pediatric & Adolescent Medicine
Rispetto ai piccoli allattati esclusivamente al seno, quelli alimentati con la bottiglia guadagnano 71 o 89 grammi in più al mese, se nutriti rispettivamente con latte formulato o latte materno. È questo il risultato di uno studio condotto dai Cdc di Atlanta i sui profili di crescita nel primo anno di vita dei neonati nutriti con latte materno al seno confrontandoli con quelli nutriti con il biberon, sia con latte materno sia con latte formulato. In particolare i ricercatori hanno visto che tra i neonati nutriti solo con latte materno, l’incremento ponderale mensile è passato da 729 g quando poche poppate erano date con il biberon a 780 g quando il biberon era usato più spesso. Con allattamento misto seno-bottiglia, solo con latte materno, i piccoli avevano una crescita ponderale simile a quella dei neonati allattati esclusivamente al seno; al contrario con allattamento misto al seno e con latte formulato, i neonati acquistavano circa 45 grammi in più al mese. Tra le varie ipotesi per spiegare l’effetto protettivo dell’allattamento al seno sul rischio di obesità, gli autori ricordano che «i piccoli allattati al seno devono succhiare attivamente, quelli nutriti con latte formulato invece sono più passivi, e il controllo parentale può limitare le loro capacità di autoregolarsi per adattare l’introito energetico agli stimoli interni di fame e sazietà». In teoria quindi è il mezzo, ovvero il biberon, il possibile fattore di rischio. «Questi dati suggeriscono che i neonati alimentati con latte materno dal biberon consumano più latte di quanto ne succhierebbero direttamente dal seno» hanno commentato in un editoriale Robert Whitaker, pediatra del Temple university di Philadelphia in Pennsylvania, e Jeffrey Wright, professore associato di pediatria alla university of Washington School of medicine di Seattle, anche se «in questo studio non sperimentale non è stato misurato l’introito di latte».
Arch Pediatr Adolesc Med. 2012;166:431-436