Laurea Farmacia, Mandelli: troppi candidati per pochi posti di lavoro
Gli studenti che vogliono iscriversi a Farmacia o a Ctf aumentano? Un dato sicuramente positivo, ma che deve fare i conti con le reali possibilità di ingresso nel mondo del lavoro, sicuramente inferiori al numero dei candidati ai test d'ingresso. A rilevarlo il presidente di Fofi Andrea Mandelli (foto) che, a colloquio con Farmacista33, fa il punto anche sulla riforma proposta dal ministro Giannini e sul nuovo esame di stato al quale, una commissione nominato dalla Federazione, sta lavorando.
Presidente Mandelli la facoltà di Farmacia continua ad avere molte richieste. Come valuta questo dato? In effetti tutte le facoltà di area medico - sanitaria hanno visto un numero di candidati superiore ai posti disponibili. E' senz'altro un segno dell'attrazione esercitata da queste carriere, ma anche il segnale che occorre tenere alta la guardia sulla regolazione degli accessi, almeno nel caso di farmacia il numero dei candidati non è soltanto più alto dei posti disponibili ma anche superiore a quello delle reali possibilità di ingresso nel mondo del lavoro, almeno nei tempi brevi cui eravamo abituati soprattutto per il settore della farmacia di comunità.
La riforma proposta dal ministro Giannini porterebbe a un primo anno condiviso tra le facoltà di area scientifica. Come lo vedrebbe? È una proposta ispirata a un modello che in Francia è applicato da tempo, ma tutto dipende da come verrà articolato. Potrebbe contribuire a ridurre gli ostacoli alla collaborazione interprofessionale, che ancora oggi sussistono nel nostro paese, nell'ospedale come nel territorio. Può essere un elemento importante nella visione di un processo assistenziale che metta al centro il paziente e faccia tesoro di tutte le competenze presenti nelle strutture di cura e nel territorio.
A che punto è la riforma dell'esame di stato? So che Fofi ha previsto di realizzare un tavolo sulla questione. Che tempi prevede? La Federazione ha appunto nominato una Commissione, attualmente al lavoro per la consultazione con tutte le componenti professionali, come già fatto per la riforma del piano di studi. La Conferenza dei direttori del Corso di laurea in farmacia ci ha fatto pervenire una proposta che abbiamo esaminato con interesse. Dal momento che l'esame di Stato abilita il farmacista determinando i campi d'azione e gli atti professionali, è naturale che la Federazione elabori una sua proposta raccogliendo anche tutti i contributi che giungono dalla professione. Quanto ai tempi, come nel caso della riforma del corso di laurea, bisogna tenere conto della situazione complessiva, della volontà politica di affrontare un percorso di riforma.
Marco Malagutti
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