feb102011
L’eccesso di medicinali fa invecchiare peggio
Uno studio prospettico di coorte, effettuato in Finlandia dal 2004 al 2007, ha indagato lo stato di salute della popolazione anziana in relazione alla quantità di farmaci assunti. Come campione sono stati scelti 294 sopravvissuti di un più ampio studio di popolazione (il Gems - Geriatric multidisciplinary strategy for the good care of the elderly), d’età uguale o superiore a 75 anni all’inizio dell’indagine, residenti a Kuopio, seguiti a intervalli di 12 mesi. Secondo il numero di farmaci assunti sono stati divisi in tre categorie: non-poliprescritti (da 0 a 5 farmaci), poliprescritti (da 6 a 9 farmaci) e over-prescritti (oltre 10 farmaci). Gli autori hanno poi analizzato l’impatto, per ciascun gruppo, sui punteggi registrati per l’esecuzione delle attività quotidiane, la forma abbreviata del mini nutritional assessment (Mna-Sf) e la mini-mental status examination (Mmse). L’over-prescrizione è risultata associata a declino dello stato nutrizionale, delle abilità funzionali e delle capacità cognitive rispetto al gruppo non-poliprescritti. In particolare in questo gruppo, dall’inizio al termine dello studio, la percentuale di anziani malnutriti (o a rischio di) è salita dal 31 al 50%, di quelli con difficoltà nelle attività quotidiane dal 48 al 74% e di quelli con declino cognitivo da 36 a 54%. Gli stessi parametri erano anche influenzati da età, residenza in istituto, percezione soggettiva di scarsa salute e momento in cui veniva effettuato il test. Nel gruppo poliprescrizione non sono invece emerse correlazioni predittive dell’andamento dei punteggi misurati nel corso dei 3 anni di follow up.
Pharmacoepidemiology and Drug Safety, n/a. doi: 10.1002/pds.2116