dic122017
Legge concorrenza e passaggio di fase della farmacia, a Padova convegno di Farmacieunite
Conoscere la realtà che cambia, per provare a governare il cambiamento, cogliere tutte le opportunità che può offrire il passaggio di fase della farmacia dopo la legge sulla concorrenza. Questo in sintesi i temi e gli obiettivi del convegno di Farmacieunite che si terrà allo Sheraton Hotel di Padova giovedì 14 dicembre, con inizio alle ore 20.30. Un obiettivo, si legge in una nota del sindacato indipendente, dichiarato con già nel titolo dell'incontro: "Diventare il cambiamento che vogliamo vedere: la farmacia italiana dopo il passaggio di fase della legge 124/17". Un appuntamento che "vuole provare a essere un momento di riflessione pubblica e collegiale sulle profonde trasformazioni intervenute dall'inizio del Millennio a oggi nello scenario della farmacia". Il tema, dopo i saluti del consigliere regionale veneto
Riccardo Barbisan, sarà sviluppato da diverse angolazioni grazie agli interventi dei senatori
Andrea Mandelli e
Luigi D'Ambrosio Lettieri, presidente e vicepresidente della Fofi;
Venanzio Gizzi,
Franco Gariboldi Muschietti e
Giuseppe Losego, presidenti rispettivamente di Assofarm (la federazione delle farmacie pubbliche), Farmacieunite e Ordine dei Farmacisti di Treviso;
Giuseppe Impellizzeri, storico direttore di Federfarma;
Fabrizio Gianfrate, docente di Economia sanitaria in università pubbliche e private;
Michele Sartoretti, avvocato esperto delle problematiche giuridiche di settore e
Francesco Schito, segretario generale di Assofarm. «Confidiamo che i contributi di voci di diversa estrazione e formazione ma tutte molto competenti e autorevoli riescano a illustrare non solo lo scenario della farmacia hic et nunc ma anche le direttrici verso le quali questo presidio di salute può e deve muovere per confermare e rafforzare la sua centralità di irrinunciabile presidio di salute del territorio - spiega Muschietti. «In questo senso, siamo certi che dal convegno Farmacieunite di Padova arriveranno indicazioni preziose che saranno certamente utili per elaborare quegli indirizzi politici e di rappresentanza necessari non solo a mantenere impregiudicata la rete delle farmacie di comunità, ma a rafforzarne il ruolo, la funzione, e la capacità di servizio. Perché senza questi presidi di salute di prossimità - conclude - profondamente inseriti nel vivo del territorio, i cittadini del nostro Paese sarebbero infinitamente più poveri di garanzie e di tutele».