feb102015
Liberalizzazioni, Farmacie private vs Gdo: la guerra è appena cominciata
Rimanere uniti in questo momento difficile e prepararsi ad affrontare i «giorni di dura battaglia» che sono in arrivo. Sono queste le due priorità della "chiamata alle armi" che il presidente di Federfarma
Annarosa Racca lancia alla categoria nell'intervista pubblicata oggi da Farmacista 33. Una chiamata cui hanno risposto prontamente sia Federfarma Lazio, per voce del suo presidente
Franco Caprino, che non ha mai lesinato critiche alla gestione Racca, sia FarmacieUnite, con il suo presidente
Franco Gariboldi Muschietti a capo del "giovane" sindacato di titolari nato per supplire alle latitanze di Federfarma. Segno che ci volevano le dichiarazioni del ministro Guidi alla trasmissione televisiva Agorà nei giorni scorsi per ricompattare una categoria, quella dei farmacisti di farmacia privata, che negli ultimi tempi sembrava sempre più frammentata al suo interno e priva di una voce univoca sulle problematiche relative alla professione. Il nemico comune si chiama parafarmacie ma soprattutto Grande distribuzione organizzata come spiega Caprino nella nota inviata alla stampa, laddove sottolinea che «le misure sulle farmacie contenute nel ddl Concorrenza del ministro Guidi» sono «il modo per spalancare la distribuzione del farmaco alla voglia di business di tutti coloro - e sono molti - che da anni non chiedono altro che di fare affari con le medicine». FarmacieUnite dal canto suo evidenzia come «l'apertura indiscriminata di nuovi esercizi, oltre a non creare nuove opportunità professionali, andrebbe a impoverire un settore già in sofferenza e metterebbe a repentaglio molti posti di lavoro, causando ulteriori danni alla professione stessa». Una preoccupazione condivisa con i giovani farmacisti di Fenagifar che sottolineano come «a causa dei licenziamenti che saranno costrette a fare le farmacie di maggior dimensione, sarebbe a rischio l'occupazione di tanti giovani farmacisti; licenziamenti che certamente non saranno compensati dagli occupati nelle sedi di nuova istituzione». E a dare manforte alla categoria ci sono anche rappresentanti del mondo medico, dai medici di famiglia con Giacomo Milillo in rappresentanza della Fimmg, agli oncologi con il presidente di Aiom
Carmine Pinto fino agli otorinolaringoiatri rappresentati dal presidente nazionale della Società italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia cervico-facciale (SIOeChCf)
Giuseppe Spriano. Per tutti unanimemente non si può rinunciare alla professionalità del farmacista che, sottolinea Pinto «rappresenta un alleato importante che dovrebbe essere ulteriormente valorizzato». Dall'altra parte della barricata al momento si levano le voci delle parafarmacie e del Movimento nazionale dei liberi farmacisti. Per
Davide Gullotta, presidente della Federazione nazionale delle parafarmacie italiane «è palesemente falso che se le parafarmacie venderanno anche i farmaci di Fascia C ci sarà un abuso di medicinali: la fascia C viaggia, infatti, indissolubilmente con la prescrizione medica e sempre dietro ricetta continuerà a essere dispensata». I Liberi farmacisti, a loro volta, evidenziano come «a dieci anni dalla riforma "Bersani" che ha permesso la vendita dei prodotti Sop nelle parafarmacie e nella Gdo, oltre il 90% del mercato, sia in volumi che in valori, continua a passare per il canale delle farmacie tradizionali, nessuna farmacia ha dovuto chiudere per questa riforma». La guerra si preannuncia lunga e tra le tante armi che le farmacie private hanno intenzione di sfoderare sembra imminente una petizione popolare contro l'uscita della fascia C dalla farmacia. L'intento è quello di emulare i farmacisti francesi che, proprio grazie a una petizione di grande successo sono riusciti a evitare l'uscita degli Otc dalle farmacie.
Marco Malagutti