giu72012
Liberalizzazioni: licenziato il ddl integrativo, il Governo elimina anche la distanza
Spuntano sorprese dal ddl governativo che integra l’articolo 11 del decreto liberalizzazioni. Il testo diffuso ieri per essere avviato all’iter parlamentare, infatti, non soltanto conferma l’abolizione delle sedi farmaceutiche, ma elimina anche la distanza dai criteri che regolano la distribuzione delle farmacie sul territorio. In sintesi, i titolari potranno muoversi all’interno del comune senza rispettare più il tradizionale paletto dei 200 metri, che il disegno di legge provvede a rimuovere attraverso la riscrittura dell’articolo 1, comma 7, della 475/78. Per il “trasloco” della farmacia rimane indispensabile la preventiva autorizzazione del sindaco (a sua volta preceduta dal parere di Asl e Ordine dei farmacisti), ma con il ddl la decisione del primo cittadino dipenderà soltanto dalle esigenze della popolazione e da eventuali «situazioni di prossimità di esercizi non giustificate dall’interesse pubblico».
Tutto secondo previsioni invece dagli altri commi: sparisce il tetto dei 40 anni per la partecipazione associata al concorso straordinario; si conferma la definizione delle «farmacie soprannumerarie» citate dal decreto liberalizzazioni (i presidi aperti in base al solo criterio topografico); si rinvia al 1 gennaio 2015 l’applicazione del comma 17 sulla direzione della farmacia e se ne escludono comunque i rurali sussidiati.
Quanto a tempi e percorso del provvedimento, sembrerebbe confermata la volontà del governo di muoversi velocemente: la soluzione più pratica potrebbe essere quella di far confluire il ddl in un decreto, magari scegliendo tra i provvedimenti già in viaggio quello che per tematiche trattate risulta più contiguo. E poi subito in Parlamento per la conversione in legge, accada quel che deve accadere.