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Politica e Sanità

20 Marzo 2019

Liberalizzazioni, Mnlf: proposta Sileri contraddittoria e non conveniente per pazienti. Va bloccato


In Italia dal 2007 al 2018 non c'è stato alcun decesso legato direttamente all'uso di farmaci da banco e le reazioni avverse causate da farmaci rappresentano meno dell'1% di tutta la popolazione che usa questi farmaci, e questo perché questi farmaci non sono esposti sugli scaffali di farmacie e parafarmacie, liberamente accessibili ed è sempre presente un farmacista. Il progetto sostenuto dall'on. Sileri rischia di smontare questo modello per introdurre quello americano ed eliminare per alcuni farmaci la presenza del farmacista.
Il monito arriva dal Movimento nazionale liberi farmacisti che, insieme al Culpi, chiede al Ministro della Salute Giulia Grillo, "un intervento immediato che arresti queste pericolose derive corporative". In una nota, Mnlf fa riferimento al modello americano in cui "nelle farmacie tutti i farmaci acquistabili senza ricetta sono direttamente esposti a scaffale, ci si può servire da soli e andare in cassa, senza il bisogno di attendere il proprio turno al banco dove c'è un farmacista" e ricorda che negli Usa le reazioni avverse da farmaci "causano oltre 100.000 morti. Una ricerca della Consumer Healthcare Products Association ha rilevato che l'81% degli adulti negli Stati Uniti utilizza farmaci per l'automedicazione come prima risposta a patologie minori, tra questi gli anziani. Anche l'abuso di farmaci d'automedicazione tra gli adolescenti in Usa è un problema emergente soprattutto nella fascia di età tra i 12 e i 17 anni, reso ancora più pericoloso dal concomitante uso di alcool e tabacco".
Mnlf sottolinea che in Italia "dal 2007 al 2018 non c'è stato alcun decesso legato direttamente all'uso di farmaci da banco e le ADR correlate rappresentano meno dell'1% di tutta la popolazione che usa questi farmaci. Forse perché in Italia in farmaci da banco non sono esposti sugli scaffali di farmacie e parafarmacie ed è sempre presente un farmacista. Tuttavia, qualcuno sta pensando d'introdurre anche in Italia il modello americano ed eliminare per alcuni farmaci la presenza del farmacista. Il progetto di legge è stato presentato agli Stati generali delle farmacie, vede come sostenitore Pierpaolo Sileri, Presidente della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato (M5s) che si dovrà occupare di tradurre il tutto in un disegno di legge". Il progetto prosegue la nota, introdurrebbe nel mercato "le cosiddette confezioni starter di medicinali con un minor contenuto di compresse, gocce o altro e farle vendere sugli scaffali senza l'obbligo della presenza del farmacista. Affare poco conveniente per i consumatori perché gli stessi medicinali costerebbero di più per unità posologica, ma ottimo per Federfarma perché significherebbe la morte della concorrenza in questo settore. Il numero dei farmaci da mettere sugli scaffali senza la presenza del farmacista sarebbe limitato, ma significativo". Inoltre, ci sarebbe un "disegno più ampio che vorrebbe sottrarre le sedi farmaceutiche (poche, pochissime e localizzate nelle periferie italiane) al concorso straordinario del "Cresci Italia" ed affidarle ad un nuovo concorso dedicato anche ai titolari di parafarmacia che avrebbero 24 mesi per chiudere le loro attività. Il tutto, a parte alcuni "problemini" sottaciuti d'incostituzionalità, stabilendo l'incompatibilità tra la professione di farmacista e l'attività in parafarmacia. Naturalmente tale "volo pindarico" non bada alle numerose contraddizioni presenti, come ad esempio la richiesta da parte delle farmacie di seguire più attentamente l'aderenza alla terapia dei pazienti e fornire, a pagamento per lo Stato, più servizi e questo contemporaneo tentativo d'introdurre anche in Italia i drugstore sul modello americano. Questo progetto va bloccato sul nascere".

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