feb272012
Liberalizzazioni: ormai è trattativa a oltranza, chiusura per oggi
Week end di straordinari in commissione Industria del Senato per trovare l’intesa sull’articolo 11 del decreto liberalizzazioni. Straordinari e notturni, perché ormai il confronto ha i toni di una trattativa a oltranza, costellata da tensioni e crisi di nervi. Le carte in gioco rimangono quelle già note ma combinazioni e rimescolamenti si susseguono di ora in ora: sul quorum sembra ormai essere un tiro alla fune tra 3.300 e 3.500 abitanti per farmacia, ma il Governo avrebbe già fatto sapere che l’obiettivo delle 5mila nuove aperture non è trattabile. Sul comma 3 (aperture in deroga in stazioni, centri commerciali eccetera) è spuntata fuori l’ipotesi di un tetto regionale pari al 5% delle sedi che si aprirebbero sul rispettivo territorio, ma i no sono parecchi. Sull’ipotesi di un concorso per quote riservate, invece, si registrerebbe nelle ultime ore un raffreddamento del Pd, in precedenza favorevole alla proposta: l’eventualità che le parafarmacie divengano in blocco farmacie sembra improvvisamente preoccupare, perché toglierebbe all’ala liberista del partito quello che viene considerato un suo fiore all’occhiello.
In attesa degli sviluppi, dentro e fuori della categoria dei farmacisti proseguono interventi e prese di posizione sul decreto. Venerdì in una nota il Conasfa (Federazione nazionale delle associazioni dei farmacisti non titolari) ha bocciato la proposta del concorso per quote riservate «perché apertamente in contrasto con il principio meritocratico» e con l’obiettivo «di garantire al cittadino la qualità del servizio». Dai medici veterinari dell’Anmvi, invece, arriva un no all’ipotesi di autorizzare la vendita dei farmaci veterinari nelle parafarmacie: «Si tratterebbe» si legge in un comunicato «di uno stravolgimento gravissimo della filiera del medicinale veterinario. La liberalizzazione dei medicinali veterinari comporta problematiche peculiari rispetto ai medicinali per l'uomo, tanto è vero che questa categoria di farmaci conosce, sia a livello europeo che nazionale, legislazioni diverse. La materia pertanto non può pertanto rientrare nell'articolo 11 del Decreto liberalizzazioni senza adeguati approfondimenti che vanno discussi con i medici veterinari italiani».