Sanità

mag312012

Lombardia, mobilitazione per assicurare la copertura

La mappa delle farmacie colpite dal sisma arriva fino alla Lombardia. In quella lingua di terra mantovana che si insinua tra Veneto ed Emilia si conta infatti una sede chiusa per evacuazione del centro cittadino. Il presidio si trova a Moglia e per assicurare la copertura del servizio alle comunità locali è già in via di allestimento una farmacia mobile: il container è stato messo a disposizione dalla Protezione civile mentre l’allestimento interno è stato affidato a una ditta di arredi per farmacia, la Zanchettin, con il contributo di Federfarma Lombardia. «Per lunedì» spiega Gianni Petrosillo, segretario del sindacato regionale «il container dovrebbe essere pronto a partire».
Intanto in quelle stesse zone del mantovano c’è da affrontare anche il problema dell’assistenza farmaceutica alle popolazioni emiliane compite dal sisma. «Da quanto ci risulta» prosegue Petrosillo «parecchi residenti delle zone disastrate “sconfinano” in Lombardia per acquistare farmaci rimborsati che dalle loro parti non si trovano». Federfarma ha immediatamente segnalato il fenomeno alla direzione generale Sanità della Regione, che già ieri pomeriggio ha autorizzato le farmacie ad accettare le ricette rosse di chi risiede nelle zone terremotate.
La mobilitazione scattata in questi giorni tra i farmacisti ha anche riacceso il mai risolto problema delle donazioni di farmaci da parte dei presidi: «È vero» ammette Petrosillo «detto che gli aiuti vanno sempre concertati con la Protezione civile, un titolare che volesse inviare in una zona colpita da catastrofe uno scatolone di farmaci incontrerebbe diversi fastidi burocratici. Servirebbe una legge che sancisse percorsi semplificati in caso di eventi eccezionali come un sisma».


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