ott202020
Manovra, taglio Cuneo fiscale a regime e stop a cartelle e pignoramenti. Le ultime novità
Tra le misure contenute nel Ddl bilancio 2021: messa a regime del cuneo fiscale, incentivi all'occupazione giovanile, proroga dell'accesso alla liquidità
Messa a regime del cuneo fiscale, incentivi all'occupazione giovanile, proroga dell'accesso alla liquidità, slittamento delle riscossioni da parte dell'Agenzia delle Entrate. Sono diverse le misure che sono uscite dall'ultimo Consiglio dei Ministri, contenute nel Ddl bilancio 2021 e nella bozza di decreto-legge fiscale, che puntano a sostenere lavoratori e imprese nel periodo dell'emergenza sanitaria, con provvedimenti che arrivano fino a giugno dell'anno prossimo, e a rilanciare il Paese.
Stop alle riscossioni e conferma misura su rateizzazioni
Una prima misura uscita dal Consiglio dei Ministri, contenuta in una bozza di decreto-legge in materia esattoriale, riguarda lo stop alla riscossione e alla notifica degli atti impositivi da parte dell'Agenzia delle Entrate, che sarebbe dovuta riprendere dal 16 ottobre. Come sottolineato in un articolo pubblicato su Sedivanews, la proroga riguarda «le notifiche delle cartelle di pagamento, delle ingiunzioni fiscali da parte degli Enti locali per i tributi di competenza (bollo auto, Imu, Tari, e così via), degli accertamenti esecutivi dell'Agenzia delle Entrate e dell'Agenzia delle Dogane; i pignoramenti aventi ad oggetto le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione e di indennità che tengono luogo di pensione o di assegni di quiescenza; i pagamenti delle cartelle già notificate e i piani di dilazione in corso». In buona sostanza, «tutti gli atti in scadenza nel 2020 e nel 2021 saranno notificati nei termini fino al 31/12/2022, per effetto sia della proroga di 12 mesi appena richiamata, che di una norma di carattere generale [art. 12, comma 2 d.lgs. n. 159/2015] che prevede, in caso di eventi eccezionali (come il Covid) che hanno determinato la sospensione della riscossione, la proroga al 31 dicembre del secondo anno successivo alla fine del periodo di sospensione delle notifiche non ancora avvenute». Occorrerà comunque valutare la versione definitiva del testo. Tra le misure comprese nel testo «sembra confermata anche quella straordinaria delle dieci anziché cinque rate non pagate per decadere dai piani di rateazione in corso».
Fondo per vaccini e prolungamento cassa integrazione
Per quanto riguarda invece il Ddl Bilancio - licenziato salvo intese - come sottolineato in conferenza stampa dal Premier Conte, avrà un «importo complessivo di 39 miliardi, di cui 24 afferiscono al Bilancio e 15 derivano dal piano Next Generation Eu». Con la Manovra, «ci sono risorse significative per rafforzare la sanità», con circa 4 miliardi di euro in tutto, di cui «circa un miliardo per il Fondo sanitario nazionale», e si prevede anche «l'introduzione di un fondo per l'acquisto di vaccini e per altre esigenze correlate all'emergenza». Ma tra le tante misure vale la pena soffermarsi su quelle a sostegno del lavoro. Per quanto riguarda la Cassa integrazione ci sarà, a stretto giro, un provvedimento ponte per prevederne il ricorso anche per le aziende che terminano le settimane a novembre, in modo da arrivare a fine anno. Per il prossimo anno poi «vengono finanziate ulteriori settimane di Cig Covid, con 5 miliardi di euro, con lo stesso meccanismo che prevede la gratuità della Cassa per chi ha registrato perdite oltre una certa soglia».
Cuneo fiscale sopra i 28mila euro diventa strutturale. Previsti bonus assunzioni
Un importante intervento riguarda il taglio del Cuneo fiscale, vale a dire la differenza tra il costo del lavoro per il datore e la corrispondente retribuzione netta per il lavoratore: come si ricorderà, la misura è operativa in busta paga a partire dal primo luglio e per il reddito complessivo al di sotto dei 28mila euro annui si traduce in una somma in busta paga di importo pari a 600 euro per l'anno 2020, con una suddivisione in rate mensili da 100 euro, e a 1.200 euro dal 2021. Mentre a partire da 28.000 euro e fino a 40.000 euro, è prevista una detrazione dall'imposta lorda e di importo decrescente, che, per l'anno 2020, parte da 600 euro fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito pari a 40.000 euro. Un aiuto, questo secondo, che però avrebbe dovuto essere rifinanziato per il 2021 e che con la Manovra viene di fatto reso strutturale, con «circa 1,8 miliardi di euro aggiuntivi, per uno stanziamento annuale complessivo di 7 miliardi». Diverse anche le misure a sostegno delle assunzioni: «vengono azzerati per tre anni i contributi per le assunzioni degli under-35 a carico delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale» e «portata a regime la fiscalità di vantaggio per il Sud con uno stanziamento di 13,4 miliardi nel triennio 2021-2023 e prorogato per il 2021 il credito di imposta per gli investimenti nelle Regioni del Meridione». Verranno poi prorogate le misure a sostegno delle imprese, varate durante il lockdown, comprese quelle di sostegno per l'accesso alla liquidità per le imprese, che si intende far arrivare fino a giungo.
Francesca Giani