Politica e Sanità
16 Dicembre 2015Annunciato ormai da qualche mese, lo sciopero nazionale unitario dei sindacati medici del Servizio Sanitario Nazionale, è ormai sicuro e comporterà disagi sia negli ospedali che nei presidi territoriali della Asl dove potranno saltare le attività programmate come gli interventi, le visite e gli esami diagnostici. Anche gli studi dei medici di famiglia e dei pediatri potranno rimanere chiusi, ma saranno garantite le urgenze, le visite in assistenza programmata a pazienti terminali e le prestazioni di assistenza domiciliare integrata. Ma gli organizzatori precisano che non era più possibile procrastinare la mobilitazione, soprattutto per il bene dei cittadini. I medici, in attesa di risposte istituzionali, sono già pronti a nuove forme di protesta nel mese di gennaio e tra le altre si fa strada l'ipotesi del primo sciopero telematico a livello nazionale evocato da Pina Onotri, segretario del Sindacato Medici Italiani - terza forza della medicina generale - alla presentazione dello sciopero dei medici del servizio sanitario in programma oggi. «Nel codice di autoregolamentazione (del 2002 ndr) non è prevista l'astensione del medico dagli oneri lavorativi informatici», dice Onotri.
«Ma quel codice è molto stringente, non consente più di un giorno di sciopero la prima volta e più di due consecutivi la seconda, né consente di scioperare ad oltranza. Tende a tutelare i servizi al cittadino, ma quando l'interesse di quest'ultimo coincide con quello del medico come sensibilizzare la parte pubblica?» I sindacati potrebbero promuovere a gennaio giornate di sciopero telematico e Smi lancia l'idea. «L'interruzione dei flussi online creerebbe disagio amministrativo senza contare che ora il Mef si affida ai medici pure per l'invio delle fatture per il 730 precompilato...». La convenzione di medicina generale prevede una sanzione di 2 euro per ogni ricetta non inviata. Questo potrebbe scoraggiare i medici. «In realtà un apparato sanzionatorio tratto dalla convenzione del 2010 non è contemplato dal precedente codice, che non copre l'astensione dal lavoro telematica. In ogni caso - dice Onotri - stiamo approntando una road map su come attivare queste forme di protesta, con la massima attenzione verso tutti i colleghi; è però chiaro che le proteste devono essere efficaci, per questo l'idea ieri è stata appoggiata da altre sigle, insieme alla vera e propria astensione dal lavoro e ad altre operazioni come sit-in e lavoro di sensibilizzazione sui cittadini, il manifesto che abbiamo lanciato parla chiaro anche a loro quando dice Sanità a pezzi, Renzi dove sei, e parla chiaro al premier: dov'è?»
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