feb142015
Medicine alternative, un americano su tre le usa per curarsi
L'interesse per le medicine complementari tra gli Americani non accenna a diminuire: lo dimostra il terzo rapporto del National health statistics, indagine governativa che indaga le preferenze in tema di salute della popolazione, che vede il ricorso a queste medicine da parte degli adulti stabile dal 2002 su valori del 32-35%. I dati raccolti tramite il questionario National health interview survey riguardano, dal 2007, anche i bambini: per loro si osserva invece un lieve incremento del ricorso alle alternative, quando si tratta di curare un disturbo specifico, che ha raggiunto quota 45,6 %. Nella maggior parte dei casi il ricorso alle medicina complementari affianca l'impiego della medicina tradizionale e, volendo stilare una classifica delle preferenza Usa, l'alternativa più diffusa è l'agopuntura, scelta dal 70% degli intervistati. Seguono i supplementi naturali, usati dal 18% degli adulti e molto popolari anche tra i bambini; in entrambi i gruppi l'olio di pesce è l'integratore più utilizzato. Nettamente in crescita il consumo di probiotici e prebiotici, sia tra gli adulti sia nei bambini, riprodotto da un analogo trend nelle vendite di questi supplementi, così come il consumo di melatonina mentre è diminuito l'utilizzo di prodotti contenenti glucosamina e condroitina, echinacea, aglio. Un andamento che riflette la pubblicazione di studi nella letteratura che evidenziano o smentiscono l'efficacia dei suddetti integratori, prove a cui evidentemente gli americani sono molto attenti. Tra le altre terapie complementari molto diffuse negli Usa, il rapporto segnala Yoga, respirazione profonda, chiropratica, osteopatia, meditazione. La statistica è rappresentativa della popolazione statunitense dato che per compilare il rapporto sono stati intervistati 89.000 adulti e più di 17.000 bambini, tra i 4 e i 17 anni d'età. (E.L.)