feb62017
Medicine complementari, Fofi: istituire elenchi presso Ordini e fissare requisiti
«È ormai riconosciuto a livello europeo il ruolo delle cosiddette medicine complementari, e soprattutto è riconosciuta l'esigenza di tutelare il cittadino che intenda rivolgersi al professionista esperto in queste discipline, istituendo elenchi presso gli Ordini e stabilendo non solo i requisiti per accedervi ma anche le modalità per la formazione».
A parlare è il presidente della Fofi,
Andrea Mandelli, che intervistato da Farmacista33 spiega i motivi che lo hanno spinto a scrivere una lettera, insieme al presidente della Federazione dei veterinari
Gaetano Penocchio, alla presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Conferenza permanente Stato-Regioni nella quale si chiede che l'accordo stipulato nel febbraio 2013, in tema di formazione dei medici chirurghi e degli odontoiatri che esercitano l'agopuntura, la fitoterapia, l'omeopatia venga esteso anche alle altre due professioni sanitarie, in ottemperanza a quanto previsto dalla stessa intesa siglata quattro anni fa. «Non ci sembra logico - continua Mandelli - che, a quattro anni di distanza dalla norma che detta le regole per medici e odontoiatri, la nostra professione e quella di veterinario restino prive di questi istituti, malgrado l'accordo tra Governo e Regioni del 2013 li prevedesse anche per noi».
L'accordo in questione, stipulato il 7 febbraio 2013 in sede di Stato-Regioni, prevede l'istituzione presso gli Ordini provinciali dei medici, a tutela della salute dei cittadini, degli elenchi dei professionisti che esercitano l'agopuntura, la fitoterapia e l'omeopatia, secondo criteri e modalità fissate nello stesso accordo. L'intesa stabilisce anche i criteri per l'accreditamento dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività di formazione e obblighi e gli adempimenti al riguardo di medici e odontoiatri. «Oltretutto, il farmacista - conclude il presidente Mandelli - è da sempre il primo referente del pubblico in tema di omeopatia e fitoterapia e mi sembra doveroso poter comunicare ai cittadini quali professionisti possono vantare un expertise in queste discipline, nonché poter indicare ai colleghi quali sono le istanze formative che rispondono agli standard necessari».
Rossella Gemma