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Meningite, i sindaci: non è emergenza sanitaria. Vaccini nelle farmacie di Bergamo
Estesa vaccinazione massiva contro la meningite nella provincia di Bergamo dopo i cinque casi registrati. I vaccini si potranno acquistare anche nelle farmacie
Nelle aree montane della provincia di Bergamo, la zona di Basso Sebino, ma anche la Valle Calepio, saranno interessate a vaccinazioni massive contro il
meningococco che ha già causato 5 casi di sepsi, due dei quali mortali. I
vaccini si potranno acquistare direttamente anche nelle farmacie che hanno ordinato 1.500 dosi di vaccino tetravalente che saranno distribuite in tutta la provincia fra domani e venerdì.
Lo ha reso noto il presidente di Federfarma Bergamo
Giovanni Petrosillo in un'intervista rilasciata all'edizione locale del Corriere della Sera, ricordando che non si tratta di un farmaco da banco per cui per acquistarlo «servirà la prescrizione del proprio medico». Petrosillo segnala che «nelle farmacie sono arrivate persone impaurite dalle notizie che leggevano e non sapevano come comportarsi. Ci siamo trovati quindi a fornire le prime indicazioni e i consigli. Ma ci siamo trovati in difficoltà quando ci hanno chiesto i vaccini: nelle farmacie praticamente non ci sono scorte, perché si tratta di farmaci complicati da conservare, che hanno scadenza breve, scarsa richiesta e prezzi alti: fra i 94 e i 99 euro a seconda della marca». I farmacisti hanno preso parte alle riunioni organizzative dell'Ats e hanno apprezzato «il tipo di organizzazione e la macchina da guerra che è stata allestita in pochi giorni».
Estesa la vaccinazione, anche dal medico di famiglia
La decisione di estendere la vaccinazione è stata presa dall'Ats Bergamo e dalla regione Lombardia che hanno stabilito di far somministrare i vaccini anche dai medici di base degli stessi territori (850 dosi sono già in consegna), oltre che negli ambulatori straordinari già attivi dalla Vigilia di Natale e potenziati appunto da oggi. Da domani, poi, saranno vaccinati gli studenti delle scuole superiori dell'area (circa 2.500), così come potranno richiedere la vaccinazione (previo accordo con Ats) le aziende del Basso Sebino per i propri dipendenti, residenti o meno nello stesso territorio. Si tratta di vaccini tetravalenti per coprire dalle infezioni provocate dal meningococco di tipo A, C, W e Y.
In una nota, i sindaci del territorio hanno spiegato la strategia con cui l'Agenzia di tutela della salute e la regione Lombardia stanno facendo fronte a una situazione che anche se non rappresenta una "emergenza sanitaria", sta creando non poca apprensione nella zona meridionale del lago d'Iseo. Gli esami di laboratorio hanno chiarito che il sedicenne ricoverato da sabato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo non è stato colpito dal tipo C del batterio meningococco come i quattro precedenti casi (due costati la vita, tra inizio dicembre e inizio gennaio, a Veronica Cadei e Marzia Colosio, di Villongo e Predore), bensì dal tipo B (le condizioni del ragazzo sono tra l'altro in netto miglioramento).
Anche l'assessore regionale alla Salute,
Giulio Gallera ha sottolineato che l'anomalia non sta tanto nel numero di casi - che rientra nelle statistiche fisiologiche lombarde (nel 2019 si sono registrati 35 casi di meningite, nel 2018 furono 34) - quanto nella concentrazione dei cinque casi di sepsi nello stesso territorio. Una posizione ribadita anche dal ministro della Salute
Roberto Speranza che oggi su Radio Capital ha rassicurato che «c'è un focolaio nel territorio al confine fra Bergamo e la provincia di Brescia, ma con numeri limitati, parliamo di poche unità. C'è un'attenzione molto seria che, sia la regione Lombardia sia l'Istituto superiore di sanità sia tutte le altre istituzioni a partire dai Comuni, stanno mettendo in campo. C'è un lavoro serio, che in queste ore sta limitando la portata di quest'evento».