dic102015
Milano, da omicidio di farmacista si apre inchiesta su giro di false fatturazioni
Un sistema di malaffare dai contorni inquietanti che coinvolgerebbe molte farmacie tra Milano e l'hinterland, nonché personaggi con condanne per associazione mafiosa. È questo il quadro che emerge dall'inchiesta partita dopo la scomparsa per avvelenamento da cianuro di un farmacista milanese,
Luigi Fontana, nell'aprile del 2012. Dopo l'omicidio del farmacista la magistratura ha scoperto un sistema parallelo nel commercio di medicine coordinato da
Gianfranco Bona, titolare di un'azienda di autotrasporti che distribuiva medicine, condannato a 20 anni per l'omicidio, ideato per sfuggire alle pressioni del farmacista e del suo magazziniere, che gli avevano prestato soldi con pesanti tassi di usura. Ma non finisce qui. Tra le pieghe dell'indagine ci sarebbe un capitolo dedicato a false fatturazioni che vede coinvolto un colosso della distribuzione intermedia come Unico Spa e che ha fatto finire tra gli indagati l'Ad del gruppo
Claudio Di Gregorio. Nel magazzino di Unico, stando a quanto riportato dalle pagine dell'edizione milanese del Corriere della Sera, i trasportatori di Bona trovavano cataste di medicina gestite al di fuori del sistema regolare delle ordinazioni, distribuite in farmacie che le pagavano in contanti. Un complesso sistema, che ha permesso alle farmacie coinvolte di truccare i bilanci e di disporre di grossi stock di farmaci da rivendere in nero, in prevalenza da banco o di alto valore e grossa richiesta. Una truffa al fisco in piena regola, i cui contorni devono essere ancora definiti nei dettagli, che vedrebbe coinvolti molti farmacisti. Di Gregorio è indagato per emissione di fatture per operazioni inesistenti, con lo scopo di consentire a terzi di evadere le imposte.
Marco Malagutti