gen192017
Milleproroghe, avanti con le modifiche di Regioni e Parlamento
Governance farmaceutica, edilizia sanitaria e proroga dei termini del concorso farmacie. Sono questi i punti sostanziali avanzati dalle Regioni per quanto riguarda il Milleproroghe in tema di sanità, sui cui è atteso oggi il parere della Conferenza Unificata. Nello specifico, le Regioni chiedono che i termini per la ridefinizione della governance farmaceutica vengano anticipati al 30 aprile 2017 e non come scritto nel decreto all'esame del Parlamento che prevede la dead line il 31 dicembre 2017. Con l'introduzione del Codice dei contratti, che ha modificato il procedimento di realizzazione delle opere, le Regioni ritengono poi che i tempi previsti dalla legge sui tempi (18 mesi per presentazione progetti approvati più 9 mesi per le gare d'appalto) per presentare i progetti di edilizia sanitaria "non sono sufficienti". Per questo viene chiesto di allungare i tempi: 36 mesi per presentazione progetti approvati e 18 mesi per le gare d'appalto. In ultimo, le Regioni chiedono che le graduatorie del concorso straordinario per sedi farmaceutiche che attualmente rimangono valide per 2 anni, siano valide fino a 6 anni. In questo modo si ritiene che la tempistica proposta possa da una parte, ovviare ai freni derivanti dai procedimenti giurisdizionali in corso e, dall'altro, consentire nel tempo l'effettuazione di più interpelli.
«Nel Milleproroghe abbiamo chiesto un emendamento sulla governance farmaceutica - ha detto il coordinatore degli assessori alla Salute,
Antonio Saitta al termine della Conferenza delle Regioni - È stata prorogata al 31 dicembre 2017 ma noi chiediamo l'anticipazione al massimo ad aprile perché la non definizione della governance farmaceutica aumenta il contenzioso che abbiamo con le aziende del farmaco e crea problemi ai nostri bilanci. Chiediamo perciò di accelerare il percorso perché se è vero che alcuni interventi sono stati fatti in Legge di Bilancio, ci sono ancora temi molto importanti da definire, e penso proprio al tema del payback». Saitta ha anche annunciato che nel giro di un paio di settimane le Regioni vareranno il riparto del Fondo sanitario nazionale 2017. Al testo intanto, all'esame della commissione Affari costituzionali al Senato, saranno presentati sotto forma di emendamenti una serie di modifiche che nelle prossime ore verranno discusse e selezionate. Il senatore dell'Idv e vicepresidente della Commissione Sanità, Maurizio Romani, ne ha presentata una che ha come obiettivo di garantire un efficace svolgimento dei procedimenti di rinnovo dell'autorizzazione all'immissione in commercio (Aic) dei medicinali omeopatici presenti sul mercato italiano alla data del 6 giugno 1995.
«Questi farmaci - spiega Romani - godono di un'autorizzazione ope legis che ne consente la permanenza sul mercato fino al 31 dicembre 2018. Dopo tale data, potranno continuare ad essere commercializzati solo se avranno ottenuto il rinnovo dell'Aic». La legge di stabilità 2015 fissa al 30 giugno 2017 il termine per la presentazione delle domande di rinnovo da parte delle aziende e al 31 dicembre 2018 il termine per la permanenza sul mercato. In vista del rinnovo, le aziende sono chiamate ad una serie di adempimenti assolutamente nuovi e, sotto alcuni profili, particolarmente onerosi, da cui dipende la permanenza sul mercato di molti medicinali e, quindi, la tenuta dell'intero comparto. «Per questo - puntualizza il senatore - credo sia assolutamente necessario poter disporre di un lasso di tempo congruo rispetto alla complessità e alla rilevanza della procedura, soprattutto alla luce del fatto che molti aspetti procedimentali e numerose questioni tecnico-operative non sono disciplinate dalla normativa vigente. Vi è poi l'ulteriore necessità di implementare l'interlocuzione con l'Aifa per creare un meccanismo stabile di dialogo che consenta alle aziende di acquisire in tempo utile le informazioni necessarie per il regolare decorso procedimentale, dato che negli ultimi tempi non è stata riscontrata la necessaria continuità e tempestività nello scambio delle predette informazioni. A ciò si deve poi aggiungere - precisa Romani - l'incertezza applicativa che ha vissuto il comparto, legata alla pendenza di un giudizio amministrativo che si è concluso solo l'estate scorsa, incertezza che ha impedito di pianificare e di intraprendere le attività strumentali all'avvio delle prescritte procedure di rinnovo. Ritengo, dunque, serie e più che fondate le preoccupazioni del presidente di Omeoimprese,
Giovanni Gorga, che denuncia il rischio di chiusura di decine di imprese e la perdita di lavoro di circa 4000 addetti».
L'emendamento propone quindi di prorogare al 30 giugno 2018 la data di presentazione delle domande di rinnovo dell'Aic da parte delle aziende, e di prorogare al 31 dicembre 2019 il termine previsto per la permanenza sul mercato dei medicinali omeopatici attualmente in commercio. Allo stesso tempo la proposta di Romani prevede il versamento, da parte delle aziende titolari, di acconti sulle tariffe dovute in sede di rinnovo dell'Aic al fine di consentire all'Aifa di poter conseguire in anticipo una parte delle entrate connesse all'espletamento delle procedure di rinnovo. Le somme versate a titolo di acconto resterebbero nelle disponibilità dell'Aifa anche in caso di mancata presentazione della domanda di rinnovo.
Rossella Gemma