nov222013
Monito Federfarma su gare d'appalto: toccando le farmacie si nuoce ai più fragili
Resta in gioco l'emendamento alla finanziaria che consente alle Regione di acquistare con gare d'appalto medicinali equivalenti di fascia A fino a oggi acquisiti dispensati dalle farmacie del territorio. A queste ultime non resterebbe che distribuire le medicine "per conto" della Regione. Accantonati gli emendamenti 18.95 e 18.96 (Dirindin et al) ?che avrebbero permesso alle Asl di acquistare con gare anche medicinali non equivalenti purché aventi in comune una o più indicazioni autorizzate, resta - ancorché fonte di discordie - l'emendamento 6.0.3 che ha per primo firmatario Annalisa Silvestro (senatrice Pd e presidente Ipasvi). Tale misura obbliga le Regioni ad acquistare con gare centralizzate, a prezzi scontati, medicinali equivalenti di fascia A "da erogare agli assistiti Ssn tramite farmacie pubbliche o private" attraverso la distribuzione per conto. Ieri s'era diffusa notizia dell'accantonamento anche di quest'ultima misura perché prevede di reinvestire i risparmi ottenuti nel sociale mentre il ministro dell'Economia li vorrebbe per acquistare altri farmaci. In realtà, sulla sostanza c'è accordo e il presidente Federfarma Annarosa Racca, intervistata da Farmacista33, ammonisce: «Quell'emendamento non va bene. Non per la questione, demagogica, di dove vanno a finire i soldi - siamo tutti d'accordo sulla necessità di sostenere i più deboli - ma perché le farmacie territoriali in questi anni hanno dimostrato di costare di meno e di essere più convenienti. La spesa farmaceutica territoriale del 2013 è inferiore a quella del 2001, non ci sono più margini. Se vogliono liberare risorse attingano alla distribuzione diretta. Togliere l'ossigeno alle farmacie sotto casa, che permettono di trovare i prodotti proprio ai fragili e ai cronici, destinatari delle misure dell'emendamento è un delitto». Racca interviene anche a difesa della prescrizione: «Che un medico non possa più prescrivere un farmaco perché un'altra azienda ha vinto la gara non giova né alla tutela del diritto alla salute del cittadino, né è dimostrato abbatta la spesa».
Mauro Miserendino