Politica e Sanità
21 Ottobre 2016«La farmacia è un presidio che deve erogare servizi sanitari. Non mi parlate né di bollettini postali né di spedizioni di pacchi», così tra l'altro il presidente di Federfarma Servizi Antonello Mirone, durante l'apertura della terza Convention annuale di Federfarma Servizi e FederfarmaCo, torna sul discorso che ha suscitato polemiche e scissioni all'interno del sindacato titolari, in un momento in cui l'unica vera necessità manifestata da tutti gli attori della filiera, e invocata dallo stesso Mirone, è quella di promuovere l'aggregazione. «L'invito è facile: evitare inutili ulteriori frammentazioni che gioverebbero solo ai nostri competitor che ci troverebbe più deboli», afferma il presidente, riferendosi all'entrata dei capitali che si realizzerà con l'approvazione del Ddl concorrenza.
«È da troppo tempo che invochiamo un progetto condiviso fra tutte le sigle del settore per disegnare insieme le caratteristiche della farmacia del futuro e per prevedere come in generale cambierà il mondo che le ruota intorno, ma ad oggi non otteniamo ancora risposte - prosegue Mirone - Assistiamo ancora ora ad un'inspiegabile attendismo che in tutta onestà ci lascia perplessi e cosa ancora peggiore vediamo prevalere forme di personalismo che, in un momento così delicato, sono assolutamente fuori luogo. La posta in gioco qui è troppo alta: le cooperative e le società dei farmacisti sono le uniche strutture in grado di difendere l'autonomia professionale ed economica del farmacista e di costituire un reale player nello scenario futuro, in un mercato che avrà più i contorni di un oligopolio che di un libero mercato a dispetto del fatto che tragga le sue origini dal Ddl concorrenza, ma perché ciò accada bisogna sottoscrivere un patto indissolubile e condividere un progetto. Non è più tempo di enunciare teorie ma bisogna agire».
E sulla necessità di condividere un unico modello di intervento, non si tira indietro la Fofi: «Di fronte a questo scenario instabile la nostra forza potrebbe essere quella di presentare un progetto che possa cercare di essere all'avanguardia rispetto a quello che sarà il futuro della farmacia - afferma il presidente della Federazione Andrea Mandelli - specialmente considerando tutte queste tensioni che sono sul tappeto». D'altra parte «le battaglie si sono sempre fatte e continueranno a farsi perché il nostro è un mercato ambito - afferma il presidente di Federfarma Annarosa Racca - arriveranno i capitali e noi che siamo farmacisti indipendenti questa sfida la vinceremo». A promuovere la «necessità di maggiore unità tra le diverse categorie" e all'interno delle stesse è anche il presidente Utifar Eugenio Leopardi, secondo il quale «urge la necessità di sedersi tutti intorno a un tavolo per condividere un progetto comune". E i presupposti ci sarebbero già, come sottolinea il vicepresidente Fofi, il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri: «La catena siamo noi, la catena già esiste, è una catena che ha competenza, radicamento, capillarità e soprattutto ha una forte caratterizzazione che la rende percepita dai cittadini e recepita dalle istituzioni».
Attilia Burke
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