ott122018
Nasce il Codice Lilla: riconoscere i disturbi della nutrizione e dell'alimentazione
Due documenti di raccomandazioni su come riconoscere i disturbi dell’alimentazione e impostare un corretto percorso di cure
"Una modalità nuova, moderna di esprimere il proprio disagio psichico". Così si spiega l'emergere, intorno alla metà del '900 di un fenomeno nuovo, giustificato dagli scenari storici e sociali del tempo: quello di un rapporto patologico di molti giovani col cibo. Negli anni '90 si parla già di epidemia sociale (Gordon, 1990). Numeri bassi se visti in relazione alla popolazione generale, ma con picchi molto elevati in alcune delle sottoclassi (giovani, donne...).
Numeri che tutt'oggi si fatica a conoscere nel loro complesso, per la mancanza di studi ma anche per la difficoltà dei pazienti, almeno nelle fasi iniziali, di comunicare il loro disagio, di chiedere aiuto o di confrontarsi con specialisti. Ed è anche vero, come si legge ancora sul sito dedicato ai Disturbi dell'alimentazione (DA), che il loro trattamento richiede una sinergia di interventi e una rete assistenziale molto estesa, in grado di garantire un percorso di cura appropriato, senza lasciare scoperto alcun ambito, a cominciare da quello del primo intervento e del contesto sociale. Operatori sanitari di Pronto Soccorso, da un lato e famiglie dall'altro, dunque; luoghi in cui i disturbi alimentari devono trovare il giusto sostegno che permetta di accedere ad un adeguato percorso di cure.
Dopo aver prodottole Linee di Indirizzo nazionali per la Riabilitazione nutrizionale nei pazienti con disturbi dell'alimentazione, il Ministero della Salute ha nuovamente coordinato un Tavolo di lavoro specifico che ha elaborato le "Raccomandazioni per interventi in Pronto Soccorso per un Codice Lilla" e le "Raccomandazioni per i familiari", creando così un percorso specifico e riservato per quanti soffrono, in modo più o meno conclamato, di fenomeni legati a disturbi dell'alimentazione persistenti o a comportamenti alterati nei confronti del cibo, che portino danni alla salute fisica o alla vita di relazione, in particolare tra gli adolescenti e i giovani adulti.
Una guida con indicazioni pratiche fortemente voluta tanto dagli operatori quanto dalle associazioni di familiari, per affrontare l'oggettiva difficoltà di riconoscere nella sintomatologia del paziente che si presenta al Pronto Soccorso, ma anche in famiglia, i segni della malattia, spesso nascosti, soprattutto in fase iniziale.
Il
documento per gli operatori sanitari è stato pensato per le fasi di triage, accoglienza, valutazione e trattamento di pazienti con DA. Le "Raccomandazioni per i familiari", invece, forniscono le prime indicazioni su come riconoscere i sintomi dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, aiutandoli a comprenderne la natura e a fornire un supporto pratico, soprattutto per la gestione dei pasti. Tutti i documenti sono visibili e scaricabili al sito dedicato ai DA dove sono riportati anche i centri di riferimento nazionale.
Francesca De Vecchi
Tecnologa alimentare