ott102011
Nielsen: Gdo in contrazione, calano i punti vendita
Dopo anni di crescita, il 2011 vede per la prima volta una contrazione significativa della rete di punti vendita appartenenti alla Grande distribuzione organizzata. È quanto emerge dalle rilevazioni di Nielsen relative al primo semestre di quest’anno e pubblicate nella newsletter della società di ricerche di mercato: rispetto al 2010 - quando iper, super, discount e libero servizio sommavano 29.482 esercizi - si sono contati a giugno 471 esercizi in meno, per una perdita di circa il 3,2% dello spazio di vendita complessivo. Si tratterebbe di un processo che investe soprattutto il canale del libero servizio (negozi tra 100-400 mq), dove negli ultimi 12 mesi hanno chiuso 1.113 punti vendita a fronte di appena 548 aperture. Per gli esperti di Nielsen il fenomeno non va ascritto a una crisi del canale nel suo insieme, bensì a «un inasprimento della competitività all’interno della Gdo». Livello dei prezzi e promozioni aggressive sono l’arma decisiva per attirare nella Gdo il cliente, ma nel canale del libero servizio c’è una fetta consistente di punti vendita, magari riconducibili a imprese familiari, che non è più in grado di sostenere la competizione. Discorso del tutto diverso - sempre secondo gli esperti di Nielsen - va fatto per l’ipermercato. Nel 2010, si è registrata l’apertura di 29 punti vendita appartenenti a quest’ultima tipologia, che ha fatto crescere la superficie complessiva del canale del 3,4%, ma si tratta di inaugurazioni programmate che «non riescono quasi mai a raggiungere le attese delle imprese». Su questo fronte, quindi, il fenomeno che attualmente emerge è quello di uno spostamento verso superfici più piccole, verso i cosiddetti Superstore, in modo da ridurre i costi di gestione. «Tenuto conto che il territorio è ormai saturo e non offre opportunità per chi non ha i mezzi per sfruttarle» è la riflessione finale degli esperti «nei prossimi anni assisteremo a un incremento di concentrazione dell’intera rete distributiva. A vantaggio di chi, è ancora da scoprire».