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Farmaci e dintorni

26 Ottobre 2016

Nuova formulazione di naprossene, con rilascio modificato agisce in 15 minuti


È disponibile nelle farmacie del nostro Paese, in anteprima mondiale, una formulazione a rilascio modificato di naprossene sodico (660 mg) che con una tecnologia innovativa, migliora la risposta ai dolori osteoarticolari in modo rapido e con una sola somministrazione giornaliera. Il farmaco, hanno detto gli esperti nel corso della conferenza stampa di lancio svoltasi a Milano, permette di ottenere un rapido sollievo dal dolore in soli 15 minuti, mantenendo l'effetto analgesico per 24 ore. «Il naprossene» ha sottolineato Giorgio Gandolini, responsabile del Servizio di reumatologia dell'Irccs Santa Maria Nascente della Fondazione "Don Carlo Gnocchi" Onlus di Milan «è uno dei principi attivi maggiormente studiati nel trattamento del dolore da osteoartrosi. Utilizzato da 40 anni nella pratica clinica, la sua efficacia è stata dimostrata in numerosi studi clinici, dai quali emerge l'efficacia del naprossene nell'alleviare i sintomi dell'osteoartrosi, non solo sul dolore, ma anche sulla disabilità che da esso ne deriva. La nuova formulazione a rilascio modificato permette di ottenere un effetto analgesico per 24 ore con una sola somministrazione al giorno».

Per ottenere tale rapidità, ha spiegato Alberto Paredes-Diaz, responsabile Terapie analgesiche, affari medici e sviluppo clinico internazionale di Bayer, azienda produttrice del farmaco, il principio attivo è «stato inserito in un sistema di rilascio modificato tecnologicamente avanzato a due strati, uno dei quali caratterizzato da una matrice idrofila di ipromellosa. Lo strato a rilascio immediato contiene circa il 40% di principio attivo complessivo e si dissolve entro pochi minuti, consentendo il raggiungimento di concentrazioni terapeutiche in tempi rapidi e un sollievo dal dolore in soli 15 minuti. Lo strato a rilascio prolungato contiene il restante 60% del principio attivo e, grazie a un rilascio controllato, lo mantiene in circolo a livelli terapeutici stabili per 24 ore» Secondo la valutazione Global burden of diseases, condotta nel 2013 dall'Organizzazione mondiale della sanità ai primi 10 posti tra le malattie che maggiormente riducono la qualità della vita, cinque sono condizioni primariamente caratterizzate da dolore e il mal di schiena in assoluto è la condizione più impattante, per via della sua larghissima diffusione.

«A soffrire di mal di schiena si inizia dai 35 anni di età, mentre i dolori articolari colpiscono prevalentemente una popolazione più anziana con un picco oltre i 55 anni» ha sottolineato Isabella Cecchini ‎head of Health department GfK. «Nella metà dei soggetti il dolore tende a presentarsi tutti i mesi più volte al mese con intensità che varia da moderata a elevata. Solo 1 sofferente su 2 cura il mal di schiena - ricorda la Dott.ssa Cecchini - e 2 su 3 curano i dolori articolari, sottintendendo un bisogno di una soluzione più adeguata. Ci si cura prevalentemente con farmaci orali, anche in concomitanza con creme e cerotti (per un maggior beneficio), attribuendo al medico il ruolo fondamentale nella scelta del farmaco». Naprossene, si legge in un comunicato stampa, «presenta un rapporto benefici-rischi favorevole sia dal punto di visto gastroenterico che cardiologico. Diversi sono gli studi che supportano la sicurezza gastrointestinale nel trattamento del dolore muscoloscheletrico, quando impiegato per periodi di tempo compatibili con la normale pratica clinica». (SZ)

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