Sanità

ott222012

Nuovi sconti nel decreto, scesa la tariffa per gli omeopatici

È passata dai 1000 euro previsti inizialmente a soli 200 euro la tariffa da corrispondere all’Aifa per l’autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci. Un onere che avrebbe colpito duramente le aziende di prodotti omeopatici, sia per le minori quantità di confezioni vendute rispetto ai medicinali allopatici, sia per caratteristiche produttive specifiche del comparto (vedi le molte diluizioni di ciascun rimedio). «Resta da capire ora se per le aziende» ha detto Simonetta Bernardini presidente Siomi (Società italiana di omeopatia e medicina integrata) «questa cifra sarà considerata congrua». La Siomi inzialmente si era detta contraria al provvedimento, temendo la dismissione di molte delle 30.000 specialità omeopatiche che dovrebbero procedere alla registrazione con le nuove procedure. Alla luce di questa considerevole riduzione Bernardini ha detto «ci fa piacere che il ministero della Salute abbia riconosciuto l’inapplicabilità delle tariffe» discusse in precedenza, tuttavia «non so valutare se questa nuova cifra sia adeguata o meno alle aspettative delle aziende di omeopatici».
Scettica Antonella Ronchi di Fiamo (Federazione italiana associazioni e medici omeopati) : «Il testo attuale riduce la tariffa ma rimanda a un successivo decreto che stabilirà per quali farmaci si dovrà pagare” afferma in un’intervista al Corriere della Sera. “Non siamo contrari a pagare il nostro contributo ma sono necessarie delle differenziazioni. In base ai lotti venduti: in una ditta omeopatica media circa il 95% dei prodotti vende meno di 5000 pezzi l’anno e in listino ci sono circa 200 farmaci: il costo sarebbe di 400mila euro l’anno, non sostenibile per molte aziende».


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