mag92017
Nuovo farmaco per asma grave refrattario: blocca processo infiammatorio
Da pochi mesi è disponibile in Italia una nuova opzione di trattamento, basato sull'uso di un anticorpo monoclonale, mepolizumab, che intercetta i bisogni terapeutici di una sottopopolazione dei pazienti asmatici che soffrono della forma grave, refrattaria ai trattamenti standard e caratterizzata da un'infiammazione di tipo eosinofilica. È quanto annunciato in una conferenza stampa svoltasi a Milano da specialisti pneumologi quali
Walter Canonica, responsabile del Centro di medicina personalizzata asma e allergie dell'Ospedale Humanitas di Rozzano (Mi) e
Claudio Micheletto Direttore Uoc di Pneumologia dell'Ospedale di Legnago (Vr). L'asma grave rappresenta circa il 5-10% dei pazienti asmatici, di cui il 40% viene ricoverato almeno una volta all'anno. «Si tratta di una forma eterogenea costituita da diversi fenotipi» ha spiegato Canonica «il tipo eosinofilo è caratterizzato da un'elevata infiammazione causata dall'aumento di questo specifici globuli bianchi responsabili del rischio di riacutizzazioni. Alla base del processo c'è l'interleuchina 5, che favorisce la proliferazione degli eosinofili, mepolizumab agisce inibendo la trasudazione del segnale della Il-5 determinando una riduzione dell'84% degli eosinofili e quindi il processo infiammatorio, entro 4 settimane dall'inizio del trattamento».
Il farmaco è disponibile in Italia da febbraio con questa indicazione e, come ha spiegato
Giacomo Curradi, responsabile medico asma grave di Gsk, azienda che ha sviluppato il farmaco, «l'accesso è in via di definizione nelle varie regioni, ma nel 40% del territorio è già disponibile e viene prescritto dagli specialisti in pneumologia, allergologia e immunologia». Il farmaco, hanno spiegato gli esperti, è stato testato inizialmente su casi di asma moderato/severo ma con efficacia modesta. L'efficacia aumentava nei pazienti con asma grave e refrattario e, ha aggiunto Curradi, «il miglioramento clinico si osservava netto e chiaro nei pazienti con eosinofilia e riacutizzazioni. In questo gruppo il farmaco trovava un bersaglio molecolare espresso al massimo. Secondo gli esperti l'introduzione del nuovo farmaco modifica l'approccio metodologico alla patologia e alla selezione dei pazienti: «Ci ricorda che l'asma non è tutta uguale e che la vera sfida è la fenotipizzazione dei pazienti. Solo con una corretta diagnosi possiamo offrire la giusta terapia. Oggi vediamo pazienti che malgrado assumano il massimo dosaggio di steroidi inalatori hanno uno scarso controllo della patologia e spesso si finisce per passare agli steroidi sistemici».
Simona Zazzetta