Sanità

mar232023

Nuovo Piano nazionale vaccini, farmacisti nella rete vaccinale. Open day tra strategie per aumentare copertura

Nuovo Piano nazionale vaccini, farmacisti nella rete vaccinale. Open day tra strategie per aumentare copertura

Il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione vaccinale 2023-2025 modificato torna in conferenza Stato Regioni. Trarre esperienza da allargamento della rete vaccinale a farmacie e farmacisti


Durante la pandemia, l'allargamento della rete vaccinale a farmacie e farmacisti ha dato risultati nelle coperture vaccinali ed eÌ necessario trarre esperienza dalle soluzioni attuate in via emergenziale per definire nuovi percorsi estendibili alle altre malattie prevenibili da vaccino. Tra le esigenze emergenti c'è la vaccinazione di adolescenti e adulti - tra cui quella contro l'Hpv. Si tratta di un ambito in cui possono essere d'aiuto open day, che allargano l'accessibilità, e attività di catch up, vale a dire di recupero vaccinale. Sono queste alcune delle indicazioni al centro del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione vaccinale 2023-2025, che, dopo le modifiche concordate tra Regioni e Ministero della Salute, torna all'esame della conferenza Stato Regioni.

In nuovo piano vaccinale ci sono i farmacisti. Auspicio è estensione modello ad altri vaccini

Secondo il documento circolato, oggi, sempre più, il modello organizzativo delle vaccinazioni eÌ un modello a rete. Se storicamente vi eÌ stata una comune sinergia tra i MMG e i PLS, nell'ambito della campagna vaccinale per l'emergenza COVID-19 questa si è espansa con il coinvolgimento di ulteriori attori e l'individuazione di nuovi contesti di erogazione, portando a piena maturazione il coinvolgimento nella rete dei farmacisti e delle farmacie. È auspicabile allora valutare il mantenimento e il potenziamento di questi percorsi, e, traendo esperienza dalle soluzioni attuate durante l'emergenza sanitaria, renderli estendibili alle altre malattie prevenibili da vaccino. Il modello di tipo "hub and spoke" assicura capillarità dei punti vaccinali ma occorre prevedere "allargamento del personale preposto alle vaccinazioni, semplificazione dell'accesso alle sedute vaccinali e un approccio procedurale per garantire l'offerta attiva delle vaccinazioni". In questa direzione diventa indispensabile che vengano definiti degli standard organizzativi che garantiscano l'offerta di servizi di qualità con il massimo della competenza professionale.

Per medici e operatori esigenza è una formazione coerente e organizzata

In generale, in tema di obiettivi che si vuole raggiungere attraverso il Piano nazionale, a essere focalizzati sono quello di mantenere lo status polio-free; raggiungere e mantenere l'eliminazione di morbillo e rosolia; rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate.
Tra gli altri obiettivi c'è poi quello di raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target strutturando reti e implementando percorsi di prevenzione vaccinale, completare l'informatizzazione delle anagrafi vaccinali regionali e mettere a regime l'anagrafe vaccinale nazionale, migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino, rafforzare la comunicazione in campo vaccinale, promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.
In particolare, in merito a quest'ultimo aspetto, viene osservato che medici e operatori sanitari "si trovano impegnati in attività di vaccinazione provenendo talvolta da discipline non direttamente associate alla vaccinologia e possono non avere una conoscenza completa sull'argomento, in particolare su tematiche maggiormente di frontiera, quale quella dell'esitazione vaccinale. Non va infatti dimenticato, in quest'ottica, che il medico o l'operatore sanitario deve essere in grado di rispondere ai quesiti, ai dubbi e alle diverse richieste di informazioni dei cittadini in tema di vaccinazione e che avere una formazione adeguata in materia li aiuta quindi a essere preparati e a contrastare nel migliore dei modi il fenomeno dell'esitazione. Numerosi corsi di studio in ambito universitario o della formazione post-universitaria trattano le tematiche relative ai vaccini e alle vaccinazioni nei loro programmi. Tuttavia, i confini della vaccinologia sono diventati molto ampi negli ultimi anni, tanto da richiedere particolare attenzione nel ricomporre gli insegnamenti al fine di rendere coerente la materia in ambito universitario, nonché di promuovere un'attività di formazione continua per medici ed operatori sanitari completa e aggiornata".

Su vaccino contro Hpv coperture troppo basse tra adolescenti

Un ulteriore aspetto del nuovo Piano riguarda il calendario vaccinale: questo diventa un documento distinto e, pertanto, facilmente aggiornabile in base ai futuri scenari epidemiologici, alle evidenze scientifiche e alle innovazioni in campo biomedico. Il Nuovo Calendario, oltre a presentare l'offerta vaccinale attivamente e gratuitamente prevista per fascia d'età, contiene le vaccinazioni raccomandate a particolari categorie a rischio (per condizione medica, per esposizione professionale, per eventi occasionali, per vulnerabilità sociali ed economiche).
Un capitolo a parte è poi dedicato, come detto, all'obiettivo di rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate. Pur essendo una malattia prevenibile mediante la vaccinazione e trattabile, soprattutto se diagnosticata precocemente, il cancro della cervice uterina rappresenta tutt'oggi il quinto tumore più diffuso a livello mondiale. Secondo l'OMS, entro il 2030 dovranno essere raggiunti i seguenti obiettivi:
- il 90% delle ragazze entro i 15 anni di età completamente vaccinate con il vaccino anti-HPV;
- il 70% delle donne sottoposte a screening utilizzando un test ad alta performance a 35 anni, che deve essere ripetuto entro i 45 anni;
-  il 90% delle donne identificate con malattia cervicale trattate o comunque prese in carico.

Tra le strategie per allargare l'accesso ci sono open day e attività di catch up

Nonostante le forti evidenze a sostegno di questa vaccinazione, in Italia la copertura vaccinale per HPV nelle ragazze e nei ragazzi undicenni, già molto lontana dall'obiettivo del 95% negli anni precedenti, si eÌ ulteriormente ridotta nel 2020 (coorte di nascita 2008), a causa del forte impatto della pandemia sulle attività vaccinali, che eÌ stato particolarmente marcato proprio nei confronti delle vaccinazioni di adolescenti e adulti. Un impatto simile si eÌ verificato anche nei confronti delle attività di screening per il carcinoma cervicale.
Un aspetto importante al riguardo è che tra i punti per rilanciare la prevenzione sul tema c'è quello di favorire la vaccinazione attraverso l'ampliamento dell'accesso ai servizi vaccinali, l'organizzazione di open day e attività di catch up (vale a dire di recupero). Importanti sono l'adozione di strumenti e tecnologie informatiche flessibili per supportare la chiamata attiva e la gestione della prenotazione per ridurre le probabilità di non presentazione. Oltre a questo, viene riportata l'estensione dell'offerta attiva e gratuita del vaccino alle coorti almeno fino all'età di inizio dello screening del tumore per il cancro della cervice uterina e della gratuitaÌ del vaccino per i maschi almeno fino ai 18 anni di età compresi, il mantenimento della gratuitaÌ nel tempo per le coorti beneficiarie.

Francesca Giani
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