Sanità

nov132020

Obbligo farmacisti in case cura, Mnlf: bene Calabria e Puglia, ora legge nazionale

Obbligo farmacisti in case cura, Mnlf: bene Calabria e Puglia, ora legge nazionale

Dopo la Puglia anche la Calabria approva una legge che rende obbligatoria la presenza del farmacista là dove si dispensa il farmaco. Mnlf: "strada giusta per creare nuova occupazione"

Dopo la Puglia anche la Calabria approva una legge che rende obbligatoria la presenza del farmacista là dove si dispensa il farmaco: è la strada giusta per creare nuova occupazione e portare organizzazione, competenza e risparmio economico nella gestione del farmaco in strutture che ne erano prive. Così il Movimento nazionale liberi farmacisti commenta la nuova normativa regionale (novembre 2020 - proposta Giannetta) approvata in Calabria che rende obbligatoria la presenza del farmacista là dove si dispensa il farmaco, come già in Puglia da luglio 2020 (proposta Borraccino).

Necessaria legge nazionale che sancisca esigenza su tutto il territorio

Per Mnlf "è la strada giusta per creare nuova occupazione, ma soprattutto per portare organizzazione, competenza e risparmio economico in strutture che sino ad oggi nella gestione del farmaco ne erano prive. Ora, altre regioni potrebbero seguire l'esempio di Puglia e Calabria, ma in questo caso il percorso sarebbe più lungo e disomogeneo, è necessaria una legge nazionale che sancisca su tutto il territorio un'esigenza non più procrastinabile: il farmaco deve gestirlo chi è preparato a tale scopo. Ministro, Istituzioni e rappresentanti di categoria debbono farsi latori di questo obbiettivo".

Covid-19, carenza di competenze nelle Rsa

Mnlf sottolinea come proprio l'attuale pandemia abbia messo in luce "alcune carenze nelle case di riposo per anziani, forse la presenza di un farmacista con competenze anche nella gestione degli strumenti di protezione individuali avrebbe evitato alcuni errori fatali. Non si tratta di un onere maggiore per le aziende coinvolte, ma al contrario di un'occasione di risparmio, perché una migliore aderenza alla terapia, l'uso dei generici e in generale una complessiva migliore organizzazione nell'uso del farmaco, porta inevitabilmente ad un uso appropriato delle risorse e ad una maggiore tutela della salute degli ospiti. Senza creare "enclave", nuovi spazi professionali sono possibili, per allargare e non restringere le opportunità lavorative dei farmacisti italiani, le esigenze di risparmio ed appropriatezza dell'attività professionale non possono più essere ignorate in nessuna sede".
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