Sanità

lug82019

Obbligo vaccini, Ministeri: anagrafe attiva, non serve presentare certificati a scuola

Obbligo vaccini, Ministeri: anagrafe attiva, non serve presentare certificati a scuola

Obbligo vaccinale, il ministero dell'Istruzione e della Salute comunicano che, con l'attivazione dell'anagrafe, i genitori non devono più portare certificazioni a scuola

È meno stringente la scadenza del 10 luglio per la presentazione dei certificati di vaccinazione degli alunni delle scuole dell'obbligo: le situazioni irregolari sono già state comunicate dalle Asl alle istituzioni scolastiche grazie all'Anagrafe vaccinale. La comunicazione arriva da una nota congiunta dei Ministri di Istruzione e Salute che conferma che, essendo stata attivata l'Anagrafe nazionale vaccinale, istituita con decreto del 18 settembre 2018, i genitori non hanno più l'obbligo di presentare la documentazione, perché il Sistema ormai automatizzato fa dialogare direttamente Asl e istituti scolastici. E sottolineano: "Grazie all'Anagrafe vaccinale, le situazioni irregolari sono già state comunicate dalle Aziende sanitarie alle istituzioni scolastiche che provvederanno a richiedere i documenti eventualmente mancanti ai genitori. Questi ultimi avranno a loro volta dieci giorni di tempo per portarli a scuola". Ogni regione ha registrato e inviato i dati delle avvenute o mancate vaccinazioni nella popolazione scolastica in età dell'obbligo, fino ai 16 anni.
La situazione delle Anagrafi, lo si ricorda, non è uguale in tutta Italia. Secondo l'indagine del Centro Nazionale di Epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità, condotta su tutte e 180 le aziende sanitarie italiane, il dato in base al quale al 2018 tutto il Paese è coperto, se declinato in base al possesso di ausili informatici, è meno rassicurante: in Veneto e Piemonte, come pure in Marche Puglia e Campania, l'Anagrafe c'è ma non è tutta informatizzata; in Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna non c'è informatizzazione per i dati sulle avvenute vaccinazioni. Un 30% delle Asl lavora su carta, specie al Sud. La nota ministeriale invece si basa sul lavoro svolto: nell'inviare i dati, quasi tutte le regioni sono state efficienti «tranne le Province autonome di Trento e Bolzano» che però «saranno presto a regime».
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