lug202018
Omega-3, Integratori Italia-Aiipa a Cochrane: effetti protettivi da impiego appropriato
La revisione pubblicata dalla Cochrane Library relativa agli scarsi o nulli effetti protettivi degli integratori di Omega 3 sui disturbi cardiovascolari, non include alcuno studio recente e replica un modello di analisi non privo di criticità e trae conclusioni di limitata rilevanza per le persone sane, che siano interessate a ridurre il proprio rischio di ammalarsi. Cosi Integratori Italia-Aiipa replica alla review secondo cui aumentare l'assunzione di omega-3 non sembra ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus o la mortalità. In una nota, il gruppo sottolinea che la pubblicazione "si riferisce prevalentemente a soggetti già portatori di malattie cardiovascolari pregresse che sono ormai soggetti, in tutti i paesi industrializzati, ad interventi farmacologici multipli, che rendono complesso identificare l'effetto di ogni singolo principio attivo impiegato (come appunto gli omega-3). Le conclusioni tratte sono quindi di limitata rilevanza per le persone sane, che siano interessate a ridurre il proprio rischio di ammalarsi. Per avere nuove informazioni sul tema è necessario attendere i risultati dei grandi studi controllati attualmente in corso". E precisa che "un impiego appropriato degli omega-3 può ridurre alcuni fattori di rischio cardiovascolare, come anche indicato dalla valutazione espressa da Efsa (European Food Safety Authority)". Nella replica, viene ricordato che gli omega-3 sono "essenziali per il normale sviluppo di organi e tessuti e per una loro corretta funzionalità; i grandi studi di popolazione documentano che il loro uso (sia alimentare e sia come integratore) risulta efficace nel mantenere uno stato di benessere e salute, e contribuisce alla prevenzione cardiovascolare e di alcune condizioni patologiche molto diffuse". E anche che "le malattie cardiovascolari sono patologie multifattoriali, con meccanismi diversi e complementari, la cui prevenzione può essere ottenuta solamente controllando sistematicamente, mediante interventi appropriati, tutti i fattori di rischio riconosciuti per l'intero corso della vita. Nonostante la disponibilità di trattamenti adeguati, l'incidenza di queste malattie rimane elevata nel nostro Paese, ed anche nei soggetti trattati in maniera ottimale questi eventi si manifestano ancora in modo preoccupante".
Viene citato, infine,lo studio Cantos che, "ha dimostrato che ridurre i meccanismi dell'infiammazione è di per sé in grado di ridurre gli eventi coronarici. È logico immaginare che l'attività antinfiammatoria degli omega-3 a lunga catena, accertata da anni e non messa in discussione nemmeno dagli studi più recenti, si tradurrà quindi in un risparmio di eventi coronarici. Impiegati in modo corretto, questi principi possano inserirsi in modo utile ed efficace nella prevenzione cardiovascolare, anche per la loro riconosciuta sicurezza d'impiego".