Sanità

mag92018

Omeopatia, la replica di Omeoimprese: basta con gli attacchi strumentali

Omeopatia, la replica di Omeoimprese: basta con gli attacchi strumentali
La disciplina omeopatica è un atto sanitario e pertanto è necessario rivolgersi ad un professionista, medico, farmacista o veterinario, ognuno per la propria competenza. Basta con attacchi strumentali ma sollecitiamo le Regioni e gli Ordini a istituire i registri per le medicine complementari, in ottemperanza all'accordo Stato Regioni del febbraio 2013. Da parte nostra siamo stati i primi a diffondere un vademecum per l'utilizzo corretto delle medicine non convenzionali. Risponde così Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, associazione di aziende produttrici di medicinali omeopatici, alla polemica provocata dalla pubblicazione di una scheda nel sito www.dottoremaeveroche.it, l'iniziativa anti-bufale della Fnomceo, in cui si afferma che «l'omeopatia non ha alcuna base scientifica e gli effetti riportati da chi la usa sono con buona probabilità dovuti all'effetto placebo». «Il prodotto omeopatico è un farmaco, in base al Dlgs 2019/2006 e in linea con la normativa comunitaria, tuttora pienamente vigente senza aver avuto modifiche di rilievo dalla sua entrata in vigore» è la risposta.

«Se davvero vogliamo rendere un servizio a tutti i cittadini, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, sollecitiamo le Regioni e gli Ordini a istituire i registri per le medicine complementari, in ottemperanza all'accordo Stato Regioni del febbraio 2013. Non possiamo come associazione di categoria tollerare comportamenti lesivi delle nostre identità e ci uniamo al coro di difesa e denuncia di coloro che attraverso questo attacco indiscriminato stanno vedendo il loro lavoro di decine di anni aggredito ingiustificatamente. I medici si parlino, però ora tocca alle istituzioni fare qualcosa. Io mi aspetto che con il nuovo e prossimo esecutivo si possa intavolare una discussione seria una volta per tutte che ci consenta di uscire dalle ambiguità che per troppo tempo hanno riguardato, e ancora riguardano, le medicine complementari e che, mi duole affermarlo, sono la causa principale di gratuite prese di posizione da parte di alcuni esponenti della comunità scientifica». Restiamo «in ogni caso aperti a istituire un tavolo di confronto con chiunque dimostri una posizione pregiudizievole verso l'omeopatia tutta, anche in virtù dei recenti progressi in fase registrativa da parte di Aifa di ormai numerosi medicinali omeopatici».

E «a chi, usando strumentalmente i nostri dati di bilancio, sostiene che l'omeopatia è in declino, devo invece ricordare che il numero degli utilizzatori è in costante crescita: parliamo di nove milioni di italiani. Pertanto la contrazione dei fatturati non è la risultanza di una disaffezione verso l'omeopatia, bensì la conseguenza di un processo di regolamentazione che inquadra la disciplina omeopatica e i farmaci omeopatici in un contesto legislativo a cui, fino a prova contraria, tutti sono obbligati ad attenersi».


Francesca Giani
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