ott82014
Ortoressia: l'ansia del troppo salutare nuoce alla salute
Esiste un confine molto sottile tra nutrirsi con cura e avere l'ossessione per i cibi sani e, anche se paradossale, superare questo limite diventa una malattia perché porta ad eliminare drasticamente molti cibi e a limitare la propria vita sociale. A spiegare come riconoscere i primi segnali della ortoressia nervosa è
Thomas Dunn, associato di psicologia alla University of Northern Colorado e co-autore dell'articolo pubblicato su Psychosomatics che ne delinea i criteri diagnostici. Ecco i sintomi che elenca Dunn e che possono mostrarsi all'occhio attento del farmacista: seguire una dieta nutrizionalmente sbilanciata perché preoccupati della purezza dei cibi; aver paura che mangiare cibi non puliti o non sani comprometta la propria salute fisica o emotiva; evitare rigidamente ogni alimento considerato "non salutare" come quelli che contengono grassi, conservanti, additivi o prodotti animali; passare almeno tre ore al giorno o più leggendo, comprando o preparando certi tipi di alimenti che si credono "perfetti"; sentirsi in colpa se si è mangiato un cibo non "puro"; non sopportare le opinioni alimentari degli altri; spendere una parte eccessiva dei propri guadagni per l'acquisto dei cibi ideali. Aggiunge
Sondra Kronberg, nutritional director del Eating Disorder Treatment Collaborative, «molto dipende da quanto la fissazione interferisce con la qualità di vita e le abilità sociali. L'alimentazione ortoressica diventa quasi come una religione, una posizione piuttosto che una preferenza. Non puoi mangiare fuori con un amico. Non puoi andare a una festa. Devi portarti il tuo cibo dovunque vai». In questi termini l'ortoressia nervosa, anche se ancora non esiste una classificazione clinica precisa, si avvicina molto al quadro diagnostico che l'ultima versione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders classifica sotto il nome di Disturbo da assunzione restrittiva o di evitamento del cibo. (
E.L.)