Sanità

ott242019

Osservatorio Cittadinanzattiva: Regioni a confronto su generici, cronicità, vaccini e Lea

Osservatorio Cittadinanzattiva: Regioni a confronto su generici, cronicità, vaccini e Lea

Consumo farmaci equivalenti, liste di attesa, Piano cronicità, coperture vaccinali, screening oncologico e partecipazione civica in sanità: i temi toccati dall'Osservatorio civico

Consumo basso di farmaci equivalenti nel Sud, liste di attesa lunghe e poco precise su tutto il territorio, ancora assente il Piano cronicità in quattro Regioni, coperture vaccinali insufficienti: questo il quadro emerso dall'Osservatorio civico presentato oggi da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato.
«L'urgenza di combattere le disuguaglianze è ormai al centro del dibattito pubblico. Con l'eliminazione del superticket, prevista per il 2020, si compie un primo importante passo - ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, vicesegretaria generale di Cittadinanzattiva -. Occorre però far fronte alle disparità nell'esigibilità dei livelli essenziali di assistenza con cui i cittadini devono fare i conti: per questo chiediamo che si dia piena attuazione al Piano Nazionale di Governo delle liste di attesa, attraverso un monitoraggio della sua applicazione, e che le organizzazioni civiche siano coinvolte nel Piano nazionale cronicità. Allo stesso tempo chiediamo che i cittadini e le organizzazioni di cittadini e pazienti siano coinvolti in un percorso di partecipazione sulle proposte di autonomia differenziata».


Piano nazionale della cronicità

Dopo l'approvazione in Conferenza Stato Regioni del Piano nazionale della Cronicità nel 2016, è iniziato il suo lento percorso di applicazione nelle singole regioni. Ad oggi, a distanza di quasi tre anni, sono quattordici le regioni e due le province autonome che lo hanno approvato: Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto, P.A. Bolzano e P.A. Trento. La Lombardia ha un suo «Piano Regionale della Cronicità e Fragilità» e successivi provvedimenti attuativi. È invece ancora assente in: Basilicata, Campania, Sicilia e Sardegna.


Coperture vaccinale non uniforme

Sebbene si siano registrati incrementi generalizzati nelle percentuali di bambini che sono stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie, l'immunità di gregge, con percentuali superiori al 95%, è stata raggiunta soltanto da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana ed Umbria. Tutte le altre sono al di sotto di tale percentuale, con punte negative nel Friuli-Venezia Giulia (90,2%) e provincia autonoma di Bolzano (84,7%). La copertura vaccinale antinfluenzale è ancora ovunque al di sotto della soglia raccomandata del 75%: le più virtuose sono Umbria, Calabria e Molise che superano il 60%; le meno virtuose P.A. di Bolzano (35,3%), Sardegna e Valle D'Aosta al 44%.


Farmaci equivalenti: trend in crescita ma ancora consumo basso nel Sud

Cresce il consumo di farmaci equivalenti nella Provincia Autonoma di Trento, in Lombardia e in Emilia-Romagna (la spesa sul totale di quella farmaceutica è rispettivamente pari al 42,7%, 38,9% e 36,6%); il consumo cresce, fra 2017 e 2018, anche nelle regioni del Sud che tuttavia resta ancora l'area con il minor utilizzo di farmaci equivalenti: la Calabria passa dal 15,8% al 19,8%, la Basilicata dal 16,6% al 20,1%, la Campania dal 17% al 21,3%. La maggior spesa per i farmaci innovativi nell'anno 2018 si registra in Lombardia (251,3 milioni di euro), Campania (169,6 milioni di euro) e Lazio (169,3 milioni di euro).
A livello di consumo di farmaci innovativi, in testa invece Campania, seguita da Lombardia e Lazio. Lombardia e Campania sempre in testa per la spesa per farmaci innovativi oncologici e non oncologici, mentre Molise e Basilicata sono le regioni che spendono meno in entrambe le categorie. Resta inutilizzata parte dei fondi destinati all'acquisto di innovativi non oncologici, si tratta di 151,2 mln di euro sui 500 mln stanziati; per gli innovativi oncologici invece nel 2018 sono stati spesi 113,8 mln di euro in più rispetto ai 500 mln stanziati.


Le Regioni a confronto: Lea, liste di attesa, screening oncologici

Per quanto riguarda l'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, sono nove le Regioni che li garantiscono: Piemonte, Lombardia, P.A. di Trento, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche.

A causa delle liste di attesa più di un cittadino su due, fra quelli che si rivolgono al servizio di consulenza di Cittadinanzattiva, denuncia difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie. Secondo un Rapporto presentato da Istat a novembre 2018, una percentuale non irrilevante di cittadini rinuncia alle cure per i lunghi tempi di attesa: la percentuale più alta è al Sud e nelle isole (4,3% dei pazienti), mentre la percentuale più bassa si rileva nel Nord Est (2,2%).

Sono cinque le Regioni che non raggiungono lo score che definisce una regione adempiente rispetto ai Lea sull'adesione agli screening oncologici: Calabria , Campania e Sicilia, Puglia e Sardegna. Migliorano Lazio, Molise, Puglia, P.A. di Trento.
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