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Politica e Sanità

21 Aprile 2017

Parafarmacie, Fregolent rilancia tema riassorbimento con graduatoria e vincoli


Si torna a parlare delle parafarmacie, a cui «va data una risposta immediata che non può prescindere da un riassorbimento», attraverso «per esempio, una graduatoria per soli farmacisti titolari di parafarmacia», pur con «alcuni vincoli». L'appello arriva da Silvia Fregolent, parlamentare Pd alla Camera, dopo che sul tema si erano espressi in altre occasioni, con posizioni vicine, i relatori al Ddl concorrenza, Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino(Ap-Ncd), e la presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi. L'occasione da cui parte la riflessione è, come scrive la stessa parlamentare nella sua pagina Facebook, la bocciatura da parte della «Consulta della legge del Piemonte sull'autodiagnostica nelle parafarmacie. Un tema su cui mi sono confrontata e su cui ho discusso molto».

Siamo «tutti d'accordo su un punto» continua: «Le cose devono cambiare. Il processo di liberalizzazione iniziato nel 2006 ha illuso in particolar modo i farmacisti titolari di parafarmacia dando vita a un'anomalia tutta italiana che ha portato a una grave emergenza. Oggi molti stanno chiudendo o hanno chiuso e la situazione attuale sta mettendo a rischio 1.200 posti di lavoro oltre a quelli già persi (strozzati anche dalla concorrenza delle Gdo). Va data una risposta immediata che non può prescindere da un Riassorbimento (che non è una sanatoria). Questo deve essere espresso attraverso, per esempio, una graduatoria per soli farmacisti titolari di parafarmacia. Deve però tenere conto di alcuni vincoli: una distanza minima (per tutelare le farmacie esistenti), l'esclusione di titolari di farmacia che possiedono una parafarmacia, divieto di vendita per i prossimi 10 anni, idoneità professionale, anzianità lavorativa e di titolarità di parafarmacia. In questo modo possiamo salvare quei farmacisti titolari di parafarmacia, non tralasciando coloro che hanno mandato in fumo i loro investimenti e sono rimasti senza lavoro». Sul tema, ricorda la Fregolent, «si sono già più volte espressi anche i relatori al Ddl concorrenza sen. Tomasselli e Marino nonché la Presidente Commissione Igiene e Sanità del Senato sen. De Biasi con una proposta che non comporta nessun impegno di spesa essendo a costo zero risolvendo definitivamente un problema lavorativo e professionale che non può più essere rimandato. Anche l'opposizione deve condividere, per senso di responsabilità, la necessità di risolvere questa emergenza».

Francesca Giani

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