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Politica e Sanità

06 Novembre 2017

Parafarmacie, Mnlf: con sanatoria c'è sempre un prezzo da pagare


Chi chiede di superare l'esperienza delle parafarmacie sia consapevole che dovrà accettare una condizione subalterna attraverso una sanatoria in cui nessuno regala niente per niente: malgrado le rassicurazioni di circostanza, c'è sempre un prezzo da pagare che i farmacisti che hanno creduto nelle proprie capacità aprendo una parafarmacia che sta dando lavoro e mantiene la propria famiglia con dignità, non vuole pagarlo. Con queste parole, diffuse con un comunicato stampa, il Movimento nazionale liberi farmacisti e la Confederazione unitaria delle libere parafarmacie italiane ribadiscono «tutta la propria contrarietà a qualsiasi forma di sanatoria o riassorbimento, a qualsiasi progetto di blocco dei codici univoci e quindi all'apertura di nuove parafarmacie, al tentativo di togliere l'obbligo della presenza del farmacista in parafarmacia».

Il dibattito sulle vie di risoluzione del nodo parafarmacie all'interno della categoria stessa dei titolari di questi esercizi, ha preso due strade di pensiero nettamente separate: da una parte Mnlf, Culpi e Fnpi che sostengono che «l'unica via per raggiungere un minimo di equità nella categoria sia la farmacia non convenzionata e il libero esercizio della professione». Dall'altra la neonata Unione nazionale anticrisi farmacisti titolari di sola parafarmacia (Unaftisp) che sostiene la via del riassorbimento attraverso l'accesso alla titolarità tramite concorso, oggetto di un ordine del giorno a firma Fregolent approvato da Governo. Ma sottolinea il presidente Mnlf Vicenzo Devito, «non spacciamo ordini del giorno o interpelli per condivisioni trasversali quando, sappiamo perfettamente, che tutto ciò ha significato politico pari a zero. La Fregolent - commenta Devito - lo sa se è parlamentare responsabile». L'impegno, secondo Devito dovrebbero essere utilizzate «per far crescere la libertà d'impresa, non per tutelare un privilegio». (SZ)

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