Politica e Sanità
19 Maggio 2018Le importazioni ed esportazioni parallele di farmaci sono una forma legale di commercio all'interno di un mercato unico, ma è facoltà degli Stati membri porre un limite quando le misure siano "giustificate, ragionevoli e proporzionate per garantire un legittimo interesse pubblico" come la fornitura adeguata e continua di prodotti farmaceutici alla popolazione.
Così la Commissione europea ha commentato la propria decisione di chiudere le procedure di infrazione e il trattamento delle denunce contro Polonia, Romania e Slovacchia per aver attuato politiche volte a limitare il commercio parallelo di medicinali per uso umano. La carenza di farmaci e la fornitura inadeguata di farmaci alle farmacie "è un problema serio e in crescita che si è verificato negli ultimi anni in diversi Stati membri e può incidere gravemente sul trattamento dei pazienti" e, sottolinea la Commissione, "il commercio parallelo può essere una delle ragioni della carenza di un certo numero di medicinali. Conciliare il rispetto della libera circolazione delle merci con il diritto di accesso all'assistenza sanitaria ai pazienti è un'ottima azione di bilanciamento". Su queste premesse la Commissione Juncker ha affermato di voler cercare vie diverse dalle procedure di violazione del libero mercato, auspicando invece un "dialogo strutturato comprendente tutte le parti interessate in tempi rapidi" e ha ribadito il proprio impegno al sostegno degli sforzi degli Stati membri "per garantire ai cittadini l'accesso tempestivo all'assistenza sanitaria preventiva e curativa". Per andare in questa direzione "raccoglierà maggiori informazioni dagli Stati membri e dalle altre parti interessate per discutere l'attuazione dell'obbligo di servizio pubblico e le restrizioni all'esportazione nell'ambito del gruppo di lavoro della Commission Working Group on Pharmaceuticals (Human Pharmaceutical Committee). Il pronunciamento è stato accolto con favore dall'Aifa, uno dei promotori e firmatari del documento condiviso nel 2106 dalle principali Associazioni di settore che raccoglie la normativa vigente in Italia che regolamenta la distribuzione dei farmaci, con l'obiettivo di arginare il fenomeno delle carenze e delle distorsioni del mercato.
«Quanto la Commissione europea afferma è in assoluto accordo con tutti i passaggi che sono stati fatti in Italia dalla firma del documento condiviso in poi - dichiara a Farmacista33 Domenico Di Giorgio direttore dell'Ufficio farmacovigilanza e anticontraffazione dell'Aifa -Nella normativa italiana hanno trovato posto interventi per far rispettare proprio quella priorità di servizio pubblico sulle esigenze di business. Il problema sono le distorsioni del mercato parallelo ed è su quelle che si è intervenuti con il risultato che oggi il problema si presenta meno critico. Con questa pronuncia è evidente che l'Europa va nella stessa direzione in cui l'Itala sta andando da circa un anno e mezzo. E noi ci stiamo andando grazie a un lavoro di collaborazione che vede tutta la filiera del farmaco, e le istituzioni dirette nella stessa direzione che è quella di mettere il paziente il primo posto garantendogli sempre la disponibilità della terapia sul territorio».
Simona Zazzetta
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