ago22019
Parassiti intestinali in cani e gatti, ronidazolo in galenica con Rev
Il trattamento della giardiasi prevede il ricorso ad agenti anti-protozoari appartenenti alla classe dei composti nitroimidazolici
Il trattamento della giardiasi prevede, oltre all'attuazione di norme igienico-sanitarie stringenti, il ricorso ad agenti anti-protozoari appartenenti alla classe dei composti nitroimidazolici. Questo protozoo colpisce prevalentemente animali da compagnia quali cani e gatti, con segni clinici che variano dall'asintomatico alla diarrea profusa e sintomi di prostramento.
I sintomi sono simili a quelli delle infezioni sostenute da un altro protozoo, il Tritrichomonas foetus, contro il quale il ronidazolo è un farmaco di prima scelta. Il metrnoidazolo è il composto che viene preso a riferimento nei trials clinici, ma è il ronidazolo (ed il stranidazolo) che si stanno dimostrando i più efficaci sia nei confronti del suo target abituale, sia nei confronti della giardia. Alcuni studi clinici ne dimostrano un'efficacia 5 volte superiore a quelle dello standard di riferimento nel caso della giardiasi.
A fianco al trattamento farmacologico, la terapia contro l'infezione protozoaria richiede un'elevata attenzione alla disinfezione e all'igiene dell'animale anche con shampoo disinfettanti a base di clorexidina. Il ronidazolo, in questi casi, viene somministrato a dosi dai 30 ai 50mg/kg due volte al giorno per 7 giorni. Questo trattamento ha permesso di rendere negativi I test microbiologici per ricerca di giardia per oltre 30 giorni dopo il termine del trattamento. Permettendo quindi agli autori, Fiechter eDeplazes di evidenziarlo come un rimedio efficace per il controllo dell'infezione. Il ronidazolo potrebbe trovare impiego anche in animali meno comuni, come i piccioni viaggiatori o gli uccelli da voliera. In questi animali, il T. aviaria causa fino al 70% di mortalità con ulcerazioni all'apparato digerente ed ascessi epatici. Il trattamento degli uccelli colpiti prevede una sola dose giornaliera di ronidazolo per 5 giorni consecutivi.
Nel nostro esempio formulativo prenderemo in considerazione la somministrazione ad animali da compagnia. Nel caso di volatili, si riconsidererà la forma farmaceutica in base alle specifiche esigenze.
Esempio formulativo
Materiali: incapsulatrice (e l'obbligatorio aspiratore per polveri), mortaio, pestello, bilancia, cilindro graduato
Ronidazolo 50mg
Eccipiente q.b. a riempimento volumetrico capsule tipo 2-3-4
Pesare il quantitativo necessario di ronidazolo in base alle capsule da allestire, quindi valutare con cilindro la quantità di eccipiente necessario per il riempimento delle capsule. Il volume da considerare sarà 37ml per capsule di tipo 2, 30ml per le capsule di tipo 3, 20ml per il tipo 4.
Lavorare in mortaio con progressione geometrica l'eccipiente con il principio attivo fino ad avere una miscela uniforme. Si procede quindi ad incapsulare.
Preparazione da effettuarsi in apposite cappe e stanze configurate per gestire il rischio chimico-citotossico, in quanto il ronidazolo può portare a non meglio specificate alterazioni genetiche. Sono in corso valutazioni più precise in tal senso.
Effettuare i controlli di uniformità di massa, tenuta della capsula, tenuta del contenitore primario e corretta compilazione dell'etichetta come da farmacopea.
Quando consideriamo un preparato galenico veterinario, la ricetta è non ripetibile, con validità 30 giorni dalla data di redazione della stessa. Con l'introduzione della Rev, si può optare per stampare la ricetta e conservala assieme al foglio di lavorazione per i classici 6 mesi apponendo timbro (facoltativo con inserimento della data di spedizione nel sistema informatico) e prezzo.
Luca Guizzon
Farmacista territoriale esperto di fitoterapia, Farmacia Campedello, Vicenza
Fonti
J Antimicrob Chemother.1985 Nov;16(5):589-95.
Vet Parasitol.2012 Jun 8;187(1-2):93-8. doi: 10.1016/j.vetpar.2011.12.023. Epub 2011 Dec 23.