Sanità

giu222016

Pay-back, sconti 2014 e 2015: si aprono spiragli anche per i distributori

Pay-back, sconti 2014 e 2015: si aprono spiragli anche per i distributori
Non solo le industrie farmaceutiche: anche il resto della filiera potrebbe fruire dello sconto sul ripiano del debito sanitario delle regioni. Gli sgravi - circa 180 milioni per le sole industrie che ricadrebbero sulle spalle delle regioni - sono previsti nel decreto legge sugli enti locali cui il Consiglio dei Ministri ha dato l'ok nei giorni scorsi. Il dispositivo prevede la velocizzazione dei tempi nelle transazioni tra enti locali della pubblica amministrazione e fornitori. Ma consente anche di fruire di sconti alle industrie farmaceutiche che devono ripianare gli sforamenti tra spesa farmaceutica territoriale ed ospedaliera rispetto ai fabbisogni preventivati. Per i produttori, che dovranno comunque versare entro 15 giorni dacché avranno ricevuto i "conti" dall'Agenzia del Farmaco (Aifa), si profila uno sconto del 10% sul versamento che saranno chiamati ad effettuare per 2014 e del 20% sul versamento per il 2015. La novità però è che si schiude una porta anche per uno sconto ai distributori. Farmacie e grossisti potrebbero essere interessati nella misura in cui nel decreto si fa riferimento ad eventuali, ulteriori "possibilità di rettifica" rispetto ai dati che Aifa pubblicherà nell'inviare i budget da ripianare. Quei dati in teoria potrebbero contenere una revisione dei numeri sulla cui base la filiera distributiva ha già "dato".

Il governo ha scelto la strada del decreto legge per rimediare alla bocciatura del pay-back 2013 ad opera del Tar Lazio che ha ritenuto illegittimi i provvedimenti emanati in tal senso da Aifa, e non solo verso le industrie. A dire no alle politiche di ripiano sono state rispettivamente una sentenza del 25 marzo 2015 su ricorso dei produttori contro il payback del 50% dello sforamento di spesa; una sentenza del 21 luglio 2015 contro l'aumento dello sconto dovuto da grossisti e farmacisti; e una sentenza di gennaio 2016 su ricorso Federfarma contro i criteri usati per elaborare le quote a carico di tutta la filiera, produttori inclusi. I giudici hanno contestato in particolare che se l'industria dà farmaci in eccesso al Ssn rispetto al budget assegnato dall'Aifa lo fa a rigore in un quadro di bisogno della popolazione, mal valutato dalla mano pubblica quando sotto finanzia il Fondo sanitario, impone tetti e poi chiama industria farmaceutica e distribuzione a rimediare a sue carenze. Né Aifa né le Regioni hanno proposto appello, anzi per il 2014 e il 2015 l'Agenzia del Farmaco non ha più comunicato i dati sui ripiani alle aziende. Lo farà adesso, con gli sconti e con la corazza protettiva di una fonte normativa di rango superiore.


Mauro Miserendino
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