set172013
Pecorelli (Aifa): in farmaceutica qualità all’ennesima potenza
Nella farmaceutica la qualità è un concetto che va elevato all’ennesima potenza, perché farmaci e medical device non sono prodotti qualsiasi, e dal loro funzionamento dipendono la vita e il benessere di moltissime persone. A dirlo è Sergio Pecorelli presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, intervenuto ieri all’inaugurazione di una nuova area dello stabilimento di Vicenza del gruppo Zambon. «Quando parliamo di qualità nel settore farmaceutico» ha detto «parliamo di una produzione di altissimo livello, sottoposta a regole stringenti e verifiche e controlli rigidi, perché un potenziale difetto può arrecare un danno irreparabile alla salute di un essere umano». Secondo Pecorelli, inoltre, la qualità non ha solo una componente tecnica, ma si compone «anche di elementi intangibili, quali una mentalità corretta, la partecipazione di tutti gli attori, la responsabilità di sistema». Purtroppo, ha aggiunto ricordando recenti fatti di cronaca, «non tutte le imprese operano nel rispetto dei requisiti di qualità e sicurezza che oltre a essere imposti dovrebbero essere sentiti come dovere etico». Per Aifa il diritto dei cittadini a ricevere cure sicure ed efficaci è prioritario, ha aggiunto il presidente e in tal senso «si inseriscono il potenziamento delle attività di Farmacovigilanza, l’accuratezza delle verifiche ispettive, l’ampliamento delle attività di contrasto alla contraffazione dei medicinali e la promozione dell’appropriatezza prescrittiva».
Pecorelli ha anche ricordato le sfide che stanno fronteggiando tutti gli attori del settore farmaceutico: «Basti pensare al tramonto dei blockbuster, alla medicina personalizzata, allo sviluppo di farmaci mirati sul singolo paziente». Sfide che «dovrebbero essere condivise con i legislatori, le Agenzie regolatorie, i pazienti, i prescrittori e tutta la comunità industriale». Secondo Pecorelli, l’innovazione può essere una chiave per la sostenibilità ma se sono garantite «una solida protezione della proprietà intellettuale, un sistema regolatorio che sia equo, rigoroso e trasparente, un rapido accesso ai pazienti, evitando inutili barriere burocratiche, un sistema fiscale che permetta alle aziende di pianificare e di investire nel futuro».