giu92015
Piante medicinali in declino, raccolta in natura è la principale minaccia
Il 31% delle piante medicinali europee è in declino e una piccola quota è già a rischio di estinzione e tra le principali minacce c'è la raccolta in natura, per uso curativo e per il commercio. Lo segnala il bilancio della prima lista rossa dell'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) sulle 400 principali specie autoctone, tra le quali ci sono l'arnica (Arnica montana), l'erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), il rosmarino (Rosmarinus officinalis) e l'erica comune (Calluna vulgaris), molto usate in Italia che, fra i Paesi europei (insieme a Germania, Spagna, Francia, Olanda, Gran Bretagna e Polonia) è nella top 20 degli importatori di piante medicinali e aromatiche a livello globale. Secondo la Iucn oltre alle specie in declino, c'è un 25% di specie di cui non si hanno sufficienti dati per stabilirne la salute, il 42% è stabile e il 2,4% è a rischio estinzione e solo un 3% delle specie è in crescita. «Quasi metà dei farmaci prescritti dal medico impiega sostanze naturali delle piante» afferma il commissario europeo all'ambiente,
Karmenu Vella, sottolineando che «la grande varietà di piante selvatiche in Europa ha un chiaro valore economico. Un capitale naturale da tutelare». Fra le principali minacce alle piante europee medicinali c'è proprio la raccolta in natura, per uso curativo e per il commercio di piante orticole e ornamentali. Il fenomeno si stima abbia un impatto in circa la metà (48%) delle piante classificate come minacciate o quasi minacciate. Gli altri flagelli sono la perdita degli habitat e l'impatto dell'agricoltura, che interessano rispettivamente il 48% e il 67% per le stesse categorie. Secondo lIucn, «raccogliere piante in natura va a beneficio della salute e delle comunità locali, ma perché sia sostenibile devono essere creati sistemi di gestione appropriati».
Simona Zazzetta