nov52014
Più stringenti le indicazioni d'uso per le polimixine
L'Agenzia europea dei medicinali (Ema), dopo aver esaminato la sicurezza e l'efficacia dei prodotti contenenti colistina (polimixina E) e colistimetato sodico, è intervenuta per garantire un utilizzo più sicuro di questi prodotti nel trattamento di gravi infezioni resistenti agli antibiotici standard. Le polimixine sono state sintetizzate negli anni Sessanta ma la disponibilità di farmaci con un minor rischio di potenziali effetti collaterali, soprattutto a livello renale, ne ha limitato l'uso, tanto da mostrare ancora una buona efficacia contro i principali batteri Gram negativi
Pseudomonas aeruginosa,
Klebsiella pneumoniae e
Acinetobacter multiresistenti. Grazie a questa caratteristica rappresentano una possibilità di cura nei pazienti privi di altre opzioni. Dato che sono emerse preoccupazioni circa le attuali informazioni su dosaggio e farmacocinetica, la Commissione europea ha chiesto consulenza al Comitato di valutazione per i medicinali per uso umano (Chmp) che ha analizzato solo le forme farmaceutiche parenterali e inalatorie, escludendo quelle orali e topiche dall'assorbimento sistemico ridotto. Il Comitato ha concluso che la somministrazione di colistimetato sodico, in iniezione o infusione, dovrebbe essere riservata al trattamento di gravi infezioni acute o croniche causate da batteri sensibili e associata a un altro antibiotico adatto. Le dosi devono sempre essere espresse in unità internazionali (UI) e una tabella di conversione deve essere inclusa nelle informazioni sul prodotto. Il colistimetato sodico può essere inoltre somministrato anche per via inalatoria per il trattamento di infezioni da
Pseudomonas aeruginosa in pazienti con fibrosi cistica.
Perché interessa il farmacista: le polimixine rappresentano un'opzione terapeutica importante per il trattamento di infezioni multiresistenti.
Marvi Tonus