Sanità

ott232008

Poca innovazione per le poliartriti italiane

In Italia resta ancora un paese europeo con un accesso ai farmaci biologici ancora limitato, anche per i pazienti con poliartriti, fra cui l'artrite reumatoide e la spondilite anchilosante: solo il 7% dei malati assume farmaci. Secondo Antonella Celano, presidente dell'Associazione nazionale malattie reumatiche (ANMAR), il dato si distribuisce sul territorio con una forte disomogeneità. Il fenomeno secondo l’esperta è imputabile soprattutto ai costi a carico del Servizio sanitario nazionale. “Tuttavia molto spesso si ignora che - spiega Celano - l'uso di queste innovative molecole finisce non solo per migliorare la qualità di vita dei pazienti, ma anche per ridurre i costi a lungo termine con evidenti risparmi per il SSN". Altra inadeguatezza italiana sono le liste d'attesa che finiscono per allungare enormemente i tempi di diagnosi per questi malati con gravi ripercussioni sulla loro salute. "Intervenire entro tre mesi dalla comparsa dei primi sintomi - conclude Giovanni Lapadula, docente di Reumatologia all'università di Bari - può addirittura arrestare il corso della malattia".
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