nov102016
Povertà sanitaria cresce, Banco Farmaceutico presenta dati copertura fabbisogno
Rispetto al 2015, la povertà sanitaria in Italia registra un forte aumento: nel 2016 è cresciuta dell'8,3% la richiesta di medicinali da parte dei 1.663 enti assistenziali (+1,3% rispetto allo scorso anno) sostenuti da Banco Farmaceutico. Il fabbisogno comunicato in occasione della Giornata di Raccolta del Farmaco (Grf) di sabato 13 febbraio è stato pari a 944mila unità, ma il raccolto generato, pari a quasi 354mila confezioni, ha consentito di coprire il 37,5% del fabbisogno espresso. A queste, tuttavia, vanno aggiunte 1,2 milioni confezioni raccolte nei primi 8 mesi del 2016 attraverso il sistema delle donazioni aziendali.
È quanto emerge dal Rapporto 2016, Donare per curare: Povertà sanitaria e Donazione Farmaci, promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e realizzato con il sostegno di Ibsa dall'Osservatorio Donazione Farmaci di Banco Farmaceutico. Il Rapporto 2016, presentato presso l'Aifa, si è avvalso del contributo del comitato scientifico composto da Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute Cei, Acli, Associazione Medicina e Persona, Unitalsi, Caritas Italiana. Secondo i dati, in 3 anni la richiesta di farmaci è salita del 16%, a fronte del costante aumento degli indigenti assistiti: gli utenti complessivi sono cresciuti nel 2016 del 37,4% (nel 2016, gli enti sostenuti da Banco Farmaceutico hanno aiutato oltre 557mila persone, il 12% dei poveri italiani). Gli aumenti maggiori si evidenziano al Nord Ovest (+90%) e al Centro (+84%). La crescita più significativa è tra gli stranieri (+46,7%), i maschi (+49%) e le persone sopra i 65 anni di età (+43,6%). Ma le difficoltà non riguardano solo i poveri: oltre 12 milioni di italiani e 5 milioni di famiglie hanno dovuto limitare il numero di visite mediche o gli esami di accertamento per motivazioni di tipo economico.
«Per curare bisogna conoscere e rispondere al bisogno di chi soffre - ha affermato
Paolo Gradnik, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus in apertura dei lavori - implica carità nelle motivazioni e impone efficienza nell'azione. L'Osservatorio Donazione Farmaci, attraverso le sue attività di ricerca quotidiane e, in particolare, con la realizzazione del Rapporto che abbiamo presentato, fornisce a Banco Farmaceutico un importante contributo in termini di approfondimento e consapevolezza: la povertà sanitaria, in Italia, appare nella sua fase più drammatica». Secondo Gradnik mai tante famiglie, come oggi in Italia, sono state costrette a rinunciare alle cure. «Avere conoscenza dell'esatta portata del fenomeno ci aiuta a svolgere la nostra mission - raccogliere farmaci da donare ai poveri - nella misura adeguata e con le dovute ragioni», ha spiegato il presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus. E aggiunge che nonostante l'incremento della capacità di assistere le persone indigenti, solo il 30% riesce a beneficiarne. Occorre, dunque, uno sforzo in più anche da parte delle istituzioni. «Quest'anno registro due fatti importanti che vanno in questa direzione - ha continuato Gradnik - e cioè che il Parlamento ha varato la delega al Governo per la riforma del terzo settore che dovrebbe consentire un quadro organizzativo più moderno alle organizzazioni no profit come la nostra. Inoltre, ha approvato la legge 166 che favorisce il recupero delle eccedenze, alimentare e farmaceutiche in particolare, ai fini dell'assistenza ai bisognosi e permette la donazione diretta, ad esempio, delle industrie farmaceutiche. Siamo in attesa dei decreti attuativi che speriamo vadano in questo senso».
Di una proficua collaborazione con il Banco Farmaceutico, ha parlato il presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco,
Mario Melazzini. «Le nuove povertà - ha detto - possono rappresentare un ostacolo concreto all'accesso alle terapie, per questo Aifa condivide con il Banco Farmaceutico una proficua collaborazione al fine di avere un quadro chiaro del fenomeno nel nostro Paese. Come istituzione siamo chiamati a portare il nostro contributo con una sempre maggiore responsabilità etica e sociale nei confronti delle persone in stato di bisogno e ad intervenire concretamente ovunque vi siano emergenze sanitarie», ha dichiarato.