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Politica e Sanità

23 Maggio 2018

Prezzo generici, si apre dibattito in Svizzera su licenze obbligatorie e reference price


Ricorrere al sistema delle licenze obbligatorie, vale a dire forzare i titolari di un brevetto a concederne l'uso allo Stato che può incaricare un'altra azienda di produrre e offrire il farmaco a un prezzo inferiore senza il consenso del proprietario del brevetto. Questa la proposta lanciata dalla Ong Public eye nell'ambito del dibattito sul contenimento dei prezzi dei medicinali in Svizzera sostenuta dalla Lega svizzera contro il cancro. A riportarlo è in canale di informazione online Tv-Svizzera.it. le associazioni denunciano il caro-farmaco in particolare degli antitumorali, che generano, a detta loro, "costi oltre i 100 mila franchi all'anno per paziente" che "minano l'equilibrio del sistema sanitario svizzero". Il tema è stato toccato anche dal presidente della Confederazione svizzera Alain Berset che ha "ammesso che debbano essere fatti degli sforzi per migliorare l'accesso ai generici che in Svizzera possono costare addirittura il doppio rispetto ai paesi confinanti. È ha aggiunto necessario trovare un equilibrio tra ricerca aziendale, ricerca pubblica e condizioni di mercato in cui valga la pena di investire".

Secondo Public Eye "l'eccessiva protezione dei brevetti, in cui la Svizzera è coinvolta a livello internazionale, finisce anche per recare danno ai pazienti nella Confederazione, come recentemente dimostrato dal caso dell'epatite C. L'accesso a un trattamento innovativo ma estremamente costoso è garantito solo ai casi più gravi". Posizioni distanti dalle proposte, riportano le fonti elvetica, sono stato espresse dalle aziende che contestano gli importi, affermano che "la tariffa pubblica del trattamento combinato coperto dall'assicurazione di base obbligatoria ammonta a 80mila franchi all'anno, ma può aumentare in funzione della durata delle cure" e ribadiscono che un buon sistema di brevetti è indispensabile per l'industria farmaceutica. Per la Federazione internazionale dei produttori e delle associazioni farmaceutiche "chiedere una licenza obbligatoria è da pazzi. La ricchezza della Svizzera - prosegue - dipende dalla protezione della nostra conoscenza, che avviene grazie ai brevetti. Certo dobbiamo migliorare, cioè rendere i nostri medicinali più accessibili nei paesi in via di sviluppo". Altra strategia, potrebbe essere quella di intervenire sul meccanismo di definizione del prezzo, imponendo un prezzo di riferimento, ipotesi ventilata, sempre secondo fonti stampa svizzere, dal Sorvegliante dei prezzi Stefan Meierhans da cui sarebbe possibile risparmiare 400 milioni di franchi. Attualmente le tariffe dei medicinali generici in Svizzera sono fissate in base al prezzo dei medicamenti originali. Un sistema di prezzi di riferimento, scrive Meierhans nelle sue raccomandazioni "consentirebbe all'assicurazione obbligatoria di rimborsare soltanto un importo fisso per ogni principio attivo. I generici sarebbero riuniti in una sola categoria di prezzo.

Si terrebbe conto del prezzo del medicinale più a buon mercato. Il paragone con quelli praticati all'estero permetterebbe di fissare un limite massimo. Una differenza del 5% rispetto al prezzo di riferimento fissato potrebbe essere tollerata, ma non dovrebbe essere di oltre cinque franchi superiore. Le autorizzazioni e gli acquisti dei medicinali dovrebbero pure far diminuire le tariffe. I prezzi di riferimento sarebbero esaminati due volte all'anno. I medici potrebbero continuare a prescrivere un medicamento specifico in casi giudicati eccezionali. La differenza di prezzo sarebbe rimborsata al paziente". Le fonti stampa svizzere prevedono già critiche alla proposta: "L'industria farmaceutica e chimica, nonché i medici e i farmacisti sono infatti contrari all'introduzione di un prezzo di riferimento". (SZ)

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