dic62011
Primo manifesto medicina integrata. Siomi: un fatto storico
Un fatto straordinario. A Firenze è stato posto il primo mattone di una “casa della medicina” finalmente unica così Simonetta Bernardini, presidente della Siomi commenta la presentazione del “Manifesto per la medicina integrata”
«Un fatto straordinario. A Firenze è stato posto il primo mattone di una “casa della medicina” finalmente unica» così Simonetta Bernardini, presidente della Società italiana di omeopatia e medicina integrata (Siomi) commenta la presentazione del “Manifesto per la medicina integrata”, avvenuta sabato scorso nel capoluogo toscano. Di fatto una proposta di collaborazione tra la medicina convenzionale, ufficiale e accademica e le cosiddette discipline complementari, fra cui l’omeopatia, l’agopuntura e la fitoterapia, nella convinzione che questa integrazione possa favorire la crescita dell’arte di curare. «Credo che i tempi siano maturi per un cambio di passo» ha sottolineato la presidente Siomi «e per una Medicina che ricompone tutti i suoi soggetti in una casa unica». Il fatto epocale, come sottolinea Bernardini, sta nel coinvolgimento di tutte le principali società della medicina di famiglia, della pediatria e della farmacia «impegnate a diffondere e a ridiscutere, ciascuna nel proprio ambito le proposte formulate nel Manifesto». Il prossimo passo sarà continuare la condivisione nella convinzione «che il cittadino è una persona unica nel suo bisogno di cure» conclude l’omeopata responsabile del centro ospedaliero di medicina integrata di Pitigliano in Toscana. E proprio la Toscana, è una delle poche Regioni ad avere un piano sanitario integrato e una legge specifica sulle medicine complementari. Il Manifesto rappresenta un’apertura verso un maggiore coordinamento nei diversi sistemi sanitari e verso un accordo riguardo alle modalità di realizzazione di un setting di medicina integrata.
Marco Malagutti