Politica e Sanità
24 Giugno 2016Probiotici e prebiotici non servono solo in caso di dissenteria o in associazione agli antibiotici, ma così sembrerebbe essere per i farmacisti che nell'80% dei casi li dispensano con questa finalità. Questo uno dei dati snocciolati dal presidente della Società Italiana di Farmacia Clinica (Sifac) Corrado Giua Marassi, parlando con Farmacista33 del progetto di ricerca Sifac che ha aperto la strada alla formulazione di un vademecum per il professionista del farmaco che permetterà di gestire al meglio il consiglio sull'utilizzo di pro e prebiotici. «La letteratura dimostra l'ampia efficacia di alcuni ceppi e combinazioni di ceppi nel trattamento di infezioni del cavo orale, infezioni urinarie, dermatiti atopiche, colesterolo elevato e così via - afferma Giua - tuttavia il consiglio di questi adiuvanti con tale finalità sembrerebbe essere un evento più unico che caro, e verrebbe dato in meno del 10% dei casi».
Lo studio, elaborato da un team multidisciplinare, ha coinvolto 250 farmacisti ai quali è stato sottoposto un questionario. È stata evidenziata una necessità da parte dei professionisti di approfondire le proprio conoscenze sul tema: «Il farmacista deve ampliare la possibilità di consigliare il giusto probiotico in funzione della sintomatologia in aree ancora ignorate dove invece le evidenze scientifiche indicano che ci possa ancora essere una certa efficacia che è molto riconducibile ai ceppi e alla formulazione stessa», afferma Giua. Il mercato dei nutraceutici è in aumento: nel 2014 è cresciuto a valore del 7,3%, con 2,2 miliardi di fatturato e i probiotici hanno conquistato il secondo posto con una quota del 22,8%, registrando la crescita maggiore rispetto 2014 (+11,5%). «Si parla di un incremento a doppia cifra per gli integratori di genere e in particolare per i probiotici, ma a crescere è anche il numero delle pubblicazioni scientifiche che dimostrano un'efficacia ad ampio spettro sia nella prevenzione che nel trattamento in fase acuta di diversi disturbi» afferma Giua. «Di probiotici ormai si parla da tempo, sia per le criticità dal punto di vista regolatorio, sia per le sempre maggiori evidenze scientifiche ma, indipendentemente da tutto, in farmacia questi prodotti sono una realtà e si vendono sempre di più - spiega Assunta Pistone, ricercatrice Sifac e Cnr e coordinatrice del progetto - è per questo che la Sifac ha deciso di sostenere il farmacista e rendere disponibile un protocollo di indirizzo, validato scientificamente da un autorevole gruppo di esperti, che possa guidarlo nella scelta nella sempre più vasta gamma di integratori probiotici presenti sul mercato».
Attilia Burke
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