mar122015
Profilo e azione di Antimonium crudum
Noto già ai tempi di Plinio il Vecchio che lo citava nella sua Naturalis Historia; utilizzato nel Medioevo per fabbricare medicamenti e cosmetici e nella medicina spagirica con il nome di “kermes”
Il trisolfuro di antimonio (Sb2S3) è un composto altamente tossico si ricava dalla stibina contenuta nell'antimonio e provoca un avvelenamento simile a quello dell'arsenico. A piccole dosi induce confusione, depressione, mal di testa, a dosi alte nausea e vomito che portano a morte in pochi giorni. Oggi è impiegato nella produzione dei fuochi d'artificio, degli esplosivi, dei pigmenti gialli per colorare il vetro.
Principali indicazioni
L'azione di Antimonium crudum si esercita sull'apparato digerente: lingua biancastra come ricoperta di gesso, eruttazioni col gusto degli alimenti, nausea e vomito che non danno sollievo, diarrea liquida mescolata a feci formate; sulla pelle e sugli annessi cutanei: unghie ispessite, verruche cornee, dermatosi fissurate, ipercheratosi, eruzioni vescicolose e impetiginizzate sul viso e intorno alla bocca.
Caratteristiche psicologiche del paziente
Irritabile e contraddittorio, sempre insoddisfatto e di cattivo umore, silenzioso, contrariato senza ragione.
Sintomi e modalità di reazione
Peggiora con eccessi alimentari, con bagni freddi, col calore radiante.
Migliora con applicazioni calde.
Sensazione di pienezza gastrica ed eruttazioni al gusto degli alimenti.
Posologia
Granuli alla diluizione 5-7-9 CH,tre granuli sublinguali due volte al giorno o al ritmo delle scariche.
Il simile cura il simile
Il trisolfuro di antimonio è tossico a livello gastrointestinale dove provoca vomito e diarrea; a livello respiratorio, dove causa una sindrome ostruttiva e nel distretto cutaneo perché provoca dermatiti che si infettano facilmente.
Per similitudine, cura in omeopatia le dispepsie dopo eccessi alimentari, le diarree estive o sequele di intolleranze alimentari che peggiorino con le modalità suddette; le dermatiti e gli eczemi impetiginizzati, le dermatosi ipercheratosiche e fissurate, le verruche cornee palmo-plantari.
Tiziana Di Giampietro
Si ringrazia Siomi (Società italiana di omeopatia e medicina integrata) per la gentile collaborazione.