OMEOPATIA

dic192013

Profilo e azione di Chamomilla

Matricaria chamomilla è una pianta della famiglia delle Composite. Contiene diversi principi attivi, tra i quali: principi amari, olio essenziale, flavonoidi a effetto ipnotico e narcotico, minerali (silicio, potassio).

Matricaria chamomilla è una pianta della famiglia delle Composite. Principi attivi: principi amari, olio essenziale, flavonoidi ad effetto ipnotico e narcotico, minerali (silicio, potassio). Il suo impiego trova indicazione nelle eruzioni dentarie; abuso di tè, caffè, narcotici che eccitano il sistema nervoso; collera, rimproveri e punizioni nei bambini.

Principali indicazioni
Chamomilla è indicata, a livello generale: nelle turbe della dentizione, nei lattanti solitamente miti e tranquilli che diventano collerici e insopportabili quando l’eruzione dentaria è dolorosa; nella sindrome febbrile che accompagna l’eruzione dentaria; nelle turbe del carattere e del comportamento, soprattutto nel bambino ma anche nell’adulto; nei soggetti ipersensibili che presentano intolleranza al dolore, come nelle nevralgie dentarie, nelle sciatalgie, nelle dismenorree, nelle coliche intestinali, epatiche e renali.

Caratteristiche psicologiche del paziente 
Chamomilla non ha un aspetto fisico caratteristico, ma è utile nel bambino capriccioso che scaglia a terra i giocattoli per la rabbia, negli adulti facilmente irritabili e nervosi, ipersensibili al dolore che presentano accessi di collera. 

Modalità reattive ai sintomi della malattia
Sensazioni di dolori intollerabili con spasmi e fitte; sensazione di formicolio o di intorpidimento che accompagna i dolori; congestioni localizzate (alle guance); dolore agli arti e bruciore sotto la pianta dei piedi di notte.
Modalità: peggioramento dei sintomi a causa della collera, delle contraddizioni, di eccitanti, di solito verso le 24; miglioramento grazie al movimento passivo (come l’essere cullati nei bambini), con il calore in generale (tranne in caso di dolore di denti che migliora con il freddo). 

Posologia  
A livello generale, nelle turbe della dentizione dei lattanti somministrare 10 granuli sciolti in 10 cc di acqua, mezzo cc ogni 15 min diradando in base al miglioramento, mentre nella sindrome febbrile che accompagna l’eruzione dentaria, 5 granuli dalla 9 alla 15 CH in base all’intensità del dolore, da due a quattro volte al giorno; nelle turbe del carattere e del comportamento, 15 o 30 CH, 5 granuli al giorno o a giorni alterni; negli individui che soffrono di intolleranza al dolore, monodosi dalla 9 alla 30 CH in base alla similitudine. 

Il simile cura il simile
Lo studio patogenetico ha dimostrato che il rimedio Chamomilla agisce sul sistema nervoso dove provoca: una sindrome iperalgica da iperestesia al dolore, con dolori spesso accompagnati da senso di intorpidimento; dolori spastici; turbe comportamentali e caratteriali con collera, agitazione, irritabilità. Agisce inoltre sulle mucose di intestino, bocca, orecchio e bronchi, dove provoca eruttazioni dolorose, odontalgie che migliorano con applicazioni fredde, coliche che fanno piegare in due l’individuo, diarrea acquosa e nauseabonda, otiti, riniti e bronchiti. Infine provoca una sindrome febbrile infiammatoria, soprattutto nei bambini, caratterizzata da sudori caldi, abbondanti, in particolare su testa e viso, sete intensa, fenomeni spastici e infiammatori concomitanti a livello intestinale e renale. 

Italo Grassi

Si ringrazia Siomi (Società italiana di omeopatia e medicina integrata) per la gentile collaborazione.


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